BOLZANO. Silenziosi e quasi sempre invisibili, i ratti vivono accanto a noi, si nutrono dei nostri rifiuti e, a volte, non disdegnano anche di condividere gli spazi pubblici con gli umani. Ed è allora che diventano visibili, creando un giustificato allarme sociale. Allarme che si avverte in maniera chiara nella lettera inviata al nostro giornale da una lettrice. «Segnalo – scrive – la presenza di una numerosa colonia di ratti nel quartiere Oltrisarco, in via Nazario Sauro, cortile ex case FS, sulla massicciata dove è presente la barriera anti-rumore confinante direttamente con la linea ferroviaria. Nel suddetto cortile sono presenti molti bambini che, durante l’estate, giocano all’aperto, rischiando di entrare in contatto con escrementi e animali. Dopo innumerevoli e inutili segnalazioni a Comune, Asl, vigili, spero che almeno la carta stampata dia un’eco a questo, a mio avviso grave, problema, non accettabile in una città a misura d’uomo quale è Bolzano».

Presenze sgradite, pericolose dal punto di vista igienico e convivenza ancora più impossibile se si parla di bambini. Ma il Comune di Bolzano è tutt’altro che inerme e, ormai da anni, ha dato il via ad azioni mirate contro i ratti. «Noi interveniamo ormai da diversi anni – spiega Ulrike Buratti, responsabile della Giardineria comunale –e lo facciamo in numerosi punti della città. Ma solo nel verde pubblico, non negli spazi condominiali o in altre aree private, e non mi pare che la zona segnalata in via Nazario Sauro, dove c’è una striscia di verde comunale, sia di nostra competenza. Ma verificheremo». Quali tipi di intervento porta a termine l’amministrazione per contrastare l’invasione dei poco simpatici roditori. «Mettiamo delle esche nel verde – prosegue la funzionaria - e lo facciamo affidandoci a una ditta specializzata perché è necessario rispettare alcuni protocolli, visto che vengono utilizzate sostanze velenose».

In queste settimane, si parla molto di una vera e propria esplosione demografica di topi, un po’ ovunque nel mondo. Ma secondo quanto spiega Buratti non vale per i roditori che vivono nelle nostre città. «Non abbiamo registrato alcun aumento – rivela – anche perché la presenza di questi animali, a Bolzano, è strettamente correlata a quella di resti di cibo, che spesso le persone abbandonano, e a quella di acqua. Anche per questo trovo strano che ve ne siano tanti in via Nazario Sauro, sulla massicciata della linea ferroviaria».

Nessun allarme insomma, anche se la funzionaria ammette che qualche settimana fa, in viale Trento, «quando hanno fatto pulizie, i ratti, che sono animali intelligenti, erano un po’ disturbati, ma poi la situazione è tornata alla normalità».

Non sembra esserci alcuna relazione, insomma, tra la presenza delle pantegane, che non registra aumenti anomali, e la proliferazione di topolini in boschi e campagne che si registra in questi mesi anche sulle nostre montagne. Secondo gli esperti, infatti, l’aumento di questi ultimi sarebbe dovuto alla particolare abbondanza di semi di faggio e abete rosso di cui sono ghiotti. E si tratterebbe di un fenomeno per nulla preoccupante che accade ciclicamente. Sia che si tratti di ratti che di topolini, però, le raccomandazioni sono le stesse: non raccoglierne le carcasse senza guanti, lavarsi le mani dopo averle maneggiate; lavare molto bene frutta e verdura di orti, del bosco o dei campi, arieggiare bene soffitte e pulire con acqua e varechina. Evitate anche di maneggiare e spargere esche avvelenate sul terreno.