Oltrisarco e Laives, polveri alle stelle

Nel 2017 già 11 sforamenti. Per le pm 2.5 Egna e Laces ben oltre la soglia. L’Appa: «Aria sporca da Sud, siamo impotenti»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Bolzano (ma anche Trento), in termini di qualità dell’aria, assomigliano sempre di più alla Pianura Padana. Nelle vallate a Nord del capoluogo, grazie al föhn degli ultimi giorni, il livello delle polveri sottili è tornato invece sotto controllo. Per dare un’idea di come siano peggiorate le cose in questi primi tre mesi dell’anno - rispetto al 2016 - basta dare un’occhiata al numero complessivo di sforamenti, sia di pm10 che di pm 2.5, ovvero le polveri ultrasottili che penetrano nei polmoni ed hanno anche al loro interno sostanze cancerogene come ilbenzopirene. «La situazione - conferma Luca Verdi, direttore del laboratorio provinciale di chimica fisica - è decisamente peggiorata rispetto allo scorso anno quando c’erano stati 35 superamenti complessivi, in tutta la provincia. Finora, in poco meno di tre mesi, a Bolzano e in Bassa Atesina siamo già arrivati a quota 11 per quanto attiene le polveri sottili (pm10). La situazione è analoga a Trento, il che testimonia che l’aria sporca arriva da Sud. L’Alto Adige, tra l’altro, è spaccato in due: a Nord del capoluogo la situazione è tornata nella norma grazie al föhn». Un vento di caduta secco e spesso più caldo della massa d'aria preesistente. In casi come questo la Provincia, peraltro, può fare poco o nulla. «Anche chiudere la città al traffico non avrebbe alcun effetto immediato. Dobbiamo aspettare che arrivi la perturbazione, che secondo i meteorologi potrebbe interessare Bolzano e dintorni già giovedì».

La polvere gialla. Domenica, oltre alla cappa di smog che si vedeva sopra la città da San Genesio, dal Renon ma anche dalla zona di La Costa-Seit - tra Laives e Bolzano - molti hanno notato anche della polvere gialla su balconi e davanzali. «Di quest’ultima - commenta Verdi - mi preoccuperei meno. A provocarla sono, con ogni probabilità, i pollini».

La mappa degli sforamenti. Per le pm10 le zone più colpite sono, in assoluto, via Claudia Augusta, ad Oltrisarco, e Laives, in zona Galizia, con 11 sforamenti, ma seguono poco distanti la stazione di piazza Adriano (7 superamenti), Merano-via Trogmann (6 superamenti), Cortina sulla Strada del Vino (8 superamenti) ed Egna all’altezza dell’autostrada (7 superamenti). La legge prevede un numero massimo di 35 sforamenti l’anno.

A preoccupare ancora di più sono peraltro le polveri ultrasottili (le pm 2.5) che non si vedono nemmeno ad occhio nudo. Il record spetta a Laces (26 sforamenti), seguito da Egna (22), via Claudia Augusta (20), piazza Adriano (17), Laives zona Galizia (17) e Merano-via Trogmann (8).

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