Otto minuti per trovare un lavoro 

Ieri 150 studenti dell’università hanno sostenuto un colloquio con i rappresentanti di 57 aziende



BOLZANO. Al gong, battuto da Polo Lugli, sono corsi a decine davanti alle scrivanie delle aziende: dalla Alupress alla Thun, dalla Leitner a Sportler a Luis Trenker. Studenti dell'ultimo anno, neolaureati, qualche matricola: tutti con in mano un curriculum e in testa le domande da fare e le risposte da pretendere. Ecco cosa succede a Unibz con il «Job speed dating», laboratorio avanzato del sapere applicato al lavoro, del diploma che diventa possibile chiave d'accesso al mercato dei cervelli non più in fuga. È stata la giornata “open”, le porte aperte dal rettore Lugli alle aziende del territorio pronte a capire se le facoltà bolzanine possano fornire loro i ricambi generazionali adeguati per essere sempre più competitive. Il gong era il simbolo del tempo: «I colloqui tra voi e le aziende presenti avranno una durata di otto minuti, trascorsi i quali un colpo di gong di avvertirà di lasciare il posto a chi vi segue nelle lista ...» hanno spiegato gli organizzatori. Perché le aziende erano tante (passate dalle 37 presenti lo scorso anno alle 53 di ieri) e tantissimi gli studenti in attesa di offrire le proprie competenze in cambio di una prospettiva di assunzione (da 100 lo scorso anno a 150 giovani) che sia a tempo determinato o no non importa. «Importa mettersi alla prova, iniziare a capire cosa significa tradurre quello che abbiamo imparato in possibili opportunità per noi e per le imprese» dice affannato uno studente in attesa del suo turno. «Partiamo da un dato: la nostra è una delle università che più riescono a far trovare lavoro ai propri laureati» dice il rettore. E il dato è un 76% di studenti usciti da Bolzano che vengono assunti dopo un anno dalla laurea. Nel Paese questa percentuale scende a poco più del 54%. Insomma, la questione di mettere in collegamento l’ateneo al mondo esterno funziona. «È come cercare un partner su internet: uno o una si mette in mostra, si racconta e poi sa di trovare una piattaforma di ascolto capace di metterlo in contatto con l'interessato», scherza Paolo Lugli. Che è stato uno degli artefici di questa connessione studio-lavoro. La piattaforma è questa open day. Che è molto diffuso, come formula, all'estero ma che in Italia sta muovendo soltanto in questi anni i primi passi in modo strutturale. «Siamo sempre di più perché sempre più siamo convinti che gli studenti che escono dopo un ciclo di studi qui all'università - dice uno dei “cacciatori” di teste presenti che lavora come consulente per aziende - sono in grado di costituire il prossimo valore aggiunto. Sono preparati in modo realistico ma soprattutto conoscono le lingue. È questo uno dei prerequisiti sempre più richiesti sul mercato e a Unibz questo aspetto è molto soddisfacente...». Eccoli dunque i "millenials" una generazione di universitari non più abituati a studiare in corsi che predispongono alle classiche professioni "liberali" ma navigatori in mare aperto, pronti ad adattarsi alle situazioni e, soprattutto, consci che bisogna prepararsi e conoscere prima il mondo del lavoro per non perdere troppo tempo una volta usciti dagli atenei. Come detto molte le aziende presenti, in particolare dal territorio ma non solo. Oltre alle già citate, la tedesca Aldi, Alperia, Athesia, Autoindustriale, Oberalp, Wide, Fercam, Durst, Datagroup, e anche banche come Raiffeisen, Cassa di Risparmio e poi ancora Technoalpin, Wuerth, Lochman, Eos, Decathlon , Miele e tante altre. I colloqui sono andati avanti per ore. (p.ca.)















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