Parco Stazione, cresce la rete della solidarietà

Bolzano. Mattone dopo mattone, cresce, di domenica in domenica, la rete della solidarietà per aiutare i ragazzi africani in qualche modo costretti a vivere giorno e notte al parco Stazione. Ha...



Bolzano. Mattone dopo mattone, cresce, di domenica in domenica, la rete della solidarietà per aiutare i ragazzi africani in qualche modo costretti a vivere giorno e notte al parco Stazione. Ha iniziato Padadam Diop due settimane fa con la moglie Ndella, Monica Rodriguez Natteri della Consulta migranti, e un pugno di volontari, portando cibo caldo. Ieri l’appuntamento (intorno alle 13) si è ripetuto. I giovani e le giovani migranti, grazie al passa parola, erano oltre una quarantina. A dare una mano si sono aggiunti anche dei bolzanini. Chi ha portato cibo, chi coperte, chi vestiti pesanti, visto il brusco calo delle temperature. Come l'insegnante Stefania Lo Giudice, che si è presentata con un pentolone pieno di riso e pollo fumanti. Non solo, si è detta ancvheb disponibile a insegnare italiano una volta trovato un posto riparato per farlo.

È una bella sfida, quella lanciata da Diop. L’obiettivo è prendersi cura di un pezzo di Bolzano diventato un ghetto (e delle persone che ci vivono), con un’idea semplice: condividere il cibo e parlare. Ascoltare le storie di questi ragazzi lasciati soli, senza documenti, senza permesso di soggiorno, senza un lavoro perché non sono in regola. «Ci auguriamo - dice Papadam Diop - che ogni domenica aumenti anche la presenza dei bolzanini. Per abbattere i muri e le reciproche incomprensioni. E per mettere così, con il dialogo, questa zona in sicurezza». I cibi portati dai volontari vengono serviti utilizzando le panchine come tavoli. «Certo - continua Diop - sarebbe più dignitoso avere un locale al chiuso, tranquillo, per portare via i ragazzi, anche se solo per qualche ora, dal parco».

A questo proposito, Diop avrà presto un incontro con il sindaco Renzo Caramaschi. L’appuntamento della domenica a Parco Stazione tornerà puntuale il 14 maggio, sempre intorno alle ore 13. Chiunque può partecipare. E, ovviamente, portare qualcosa da condividere.













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