Park Fiume, 2.500 camion su e giù dal Lungo Talvera

L’ipotesi del Comune infuoca l’Auditorium Roen. Il comitato: «Non lo faranno» La cooperativa: un normale cantiere. Unitalia lancia il referendum popolare


di Davide Pasquali


BOLZANO. Il comitato nato per contrastare il Park Fiume ha effettuato una stima: per realizzare il posteggio interrato occorrerà sbancare 30-40 mila metri cubi di materiale; per portali via saranno necessari fra i 2.000 e i 3.000 viaggi di camion pesanti. La cooperativa non ha smentito, parlando di usuale gestione cantieristica, i cui disagi si cercherà di ridurre al massimo. Al contempo, il Comune ha però annunciato la via prescelta per far passare i mezzi pesanti: non via Zara o via Fiume, bensì il Lungotalvera San Quirino, andando e tornando da ponte Druso. È bastato questo annuncio per surriscaldare all’inverosimile buona parte del pubblico presente e rendere di fatto ingestibile e decisamente poco utile l’assemblea popolare tenutasi ieri sera all’auditorium Roen, su richiesta dei consiglieri di circoscrizione della Lista 5 Stelle e di Unitalia. Unitalia che ieri sera, con il consigliere comunale Luigi Schiatti, ha lanciato quella che, a voler essere obiettivi, appare agli osservatori esterni come la soluzione meno illogica: il referendum popolare.

La cooperativa. Oltre a vicesindaco Ladinser e assessori Gallo Peintner e Pasquali, oltre ai tecnici comunali della viabilità e del verde, oltre a un nutrito e agguerrito pubblico schierato su entrambi i fronti, sul palco ieri sera la cooperativa Park Fiume e il comitato contrario al progetto. Il presidente della coop, Guido Ferrari, coadiuvato dal progettista ingegner Mattei e dal perito geologico Cadrobbi, ha tentato di tranquillizzare. La coop, ha raccontato Ferrari, si è formata nel 2009, raccogliendo in pochi giorni 128 soci, per realizzare 130 box e posti auto. Ha garantito che si riqualificherà il rione, riducendo l’inquinamento dovuto al triplo giro necessario ogni giorno a qualunque residente per trovare un posteggio, rimettendo il verde al suo posto una volta finiti i lavori con una spesa già preventivata di 100 mila euro, non intaccando l’argine del fiume, non generando alcuna situazione di rischio idrogeologico, non impattando la visuale con grate, torrette e altre brutture.

Il comitato. Con il forestale Paolo Giacomoni e la portavoce Teresa Fortini, il comitato ha fatto presente soprattutto due aspetti. Primo: non è solo il comitato del no al parcheggio, ma pure quello del sì al parco fluviale del Talvera. Le 6.500 firme finora raccolte in oltre due anni di presidio, tutti i santi venerdì, chiedono al Comune di mettere sotto tutela tutta l’area verde del Talvera, senza se e senza ma. In secondo luogo si sono fatti due conti, a spanne visto che nessuno ha mai visto il progetto: il cantiere durerà almeno 16 mesi, si elimineranno 37 alberi anche d’alto fusto e per ricreare lo stesso ambiente e microclima occorreranno 30 o 40 anni, a scapito dei bimbi che non potranno godersi l’attuale verde e degli anziani che non arriveranno a vedere il verde futuro. Soprattutto, per realizzare il garage si scaveranno le passeggiate per 200 metri di lunghezza, andando in profondità per otto metri. Ergo, via fra i 30 e i 40 mila metri cubi. Dato che un camion ne trasporta 15, la somma dei viaggi da fare dà fra i 2 e i 3 mila. Diciamo 2.500. Ma da dove si passerà? L’ipotesi del Comune è farli andare su e giù partendo da ponte Druso e percorrendo la passeggiata del Lungotalvera San Quirino.

Quando i tecnici comunali l’hanno annunciato, prima una risata-applauso sarcastico, poi via con gli improperi e la serata è degenerata.

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