Park Resia, la rabbia dei condomini

Petizione contro i 36 box da 34 mila euro l’uno: «Inutili e dannosi, attività commerciali costrette a chiudere»


di Davide Pasquali


BOLZANO. L’ennesimo parcheggio interrato per residenti a creare dissapori, dopo il Park Fiume, dopo il Park Mazzini, dopo il Park Palermo, ora c’è il Park Resia.

Hanno firmato in ventisette, tra famiglie e titolari delle attività commerciali al pianterreno. È il condominio Piazzetta Resia, al civico 115 dell’omonima via. La petizione è stata spedita nei giorni scorsi alla giunta e agli uffici comunali per tentar di scongiurare la realizzazione del Park Resia: trentasei box auto interrati su due piani, al costo stimato di trentaquattro mila euro l’uno. Non lo vogliono per tanti motivi, i residenti e gli esercenti, soprattutto perché spariranno trenta posti auto bianchi in superficie, in una zona abitata da tanti anziani e famiglie non certo facoltose.

In via Resia 115 inizieranno a breve i lavori di un parcheggio interrato, previsto nel piano parcheggi comunale del 2009, per un totale di trentasei posti auto. L’area sotto la quale sarà realizzato il parcheggio è destinata nel Piano urbanistico comunale a verde pubblico, anche se è pacificamente utilizzata da almeno quarant’anni come posteggio pubblico (con regolare asfaltatura e tracciamento delle piazzole a carico del Comune). Nel condominio adiacente risiedono prevalentemente persone anziane, alcune anche con disabilità grave. Nelle vicinanze non esiste alcuna altra possibilità di parcheggio, sia per la durata dei lavori, sia a conclusione degli stessi, essendo la zona compresa fra la via Resia, la pista ciclabile Lungoisarco e il ponte.

Nel corso dei lavori l’area antistante il fabbricato verrà recintata e ne sarà impedito l’accesso. Ergo l’accesso carrabile al fabbricato sarà impossibile, soprattutto per le cinque attività commerciali tuttora esistenti, che corrono quindi un grave pericolo di chiusura definitiva. Anche l’accessibilità pedonale al condominio Piazzetta Resia sarà gravemente compromessa e sarà garantita con una non meglio precisata passerella, pare non a norma per i disabili .

Con la delibera numero 766 dell’11 novembre scorso la giunta comunale aveva deliberato di procedere “ad una variante urbanistica per destinare parte dell’area superficiale a parcheggio” (e non più a verde pubblico), al fine di poter comunque “salvare” alcuni posti di parcheggio per autovetture. Per sostenere le ragioni dei vicini, i consiglieri comunali Tomada e Bertolucci hanno presentato una interrogazione in consiglio comunale, per sapere: quando s’intenda dare corso alla necessaria variante urbanistica da verde pubblico a parcheggio; come s’intenda garantire l’accesso pedonale e carrabile al condominio ed alle attività commerciali durante i lavori; se gli uffici preposti abbiano individuato un’area alternativa nella quale sia condomini che fornitori che commercianti possano parcheggiare i loro mezzi.

I vicini però, ora forse fuori tempo massimo, vorrebbero proprio scongiurare la realizzazione in toto del parcheggio. «Che senso economico ha - scrivono nella lettera al sindaco - eliminare 30 posti auto esistenti per realizzarne solo 36 interrati su una superficie non adatta perché troppo stretta e che quindi comporta una altissima incidenza dei costi per singolo box?». E «che utilità sociale ha eliminare trenta posti auto esistenti e a uso pubblico, ossia al servizio di tutti, per realizzarne trentasei interrati ad uso privato e a disposizione esclusiva solo di coloro che possono permettersene l’acquisto?»

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