Park Trieste, la coop ora preme 

L’area davanti al Druso. Il presidente: «Il Comune parta subito, che non finisca come per park Fiume»



BOLZANO. "Park Trieste non deve finire come Park Fiume..." dice Luciano Nervo, presidente delle coop. Lui guarda il Druso di oggi, soprattutto il suo piazzale ridotto ad una giungla di auto e asfalto e sfoglia il progetto di quello di domani: "Non pensiamo solo ai garage - dice -, c'è da riqualificare il quartiere. Ci saranno ciclabili, verde, panchine...". Ma al parking sotterraneo ci sta pensando il Comune. Questa l'agenda, messa a punto l'altro giorno dal sindaco: "Prendiamo in mano noi la questione. E faremo così: impostiamo l'appalto, stiliamo la convenzione con la coop per poi avviare la gara di progettazione". Tempo: pochi mesi e si parte. Ma c'è dell'altro.

In municipio vogliono prendere due piccioni con una fava: risolvere in modo radicale il nodo parcheggi nel quadrante di viale Trieste e almeno parzialmente in viale Venezia. "La parte bassa della strada potrà venire qui, sotto il piazzale del Druso - dice Renzo Caramaschi - in fondo sono soltanto cento metri...". Il che mostra come lo schema attuativo in senso urbanistico e del piano parcheggi comunali sia questo: 1) concludere in fretta la convenzione con i soci di Park Trieste; 2) sollecitare, tramite la comune base cooperativistica di CooperDolomiti di Andrea Grata, una intesa con i vecchi soci di Park Fiume; 3) favorire l'adesione a Park Trieste degli abitanti dell'ultimo tratto verso sud del quadrante viale Venezia-via Zara ecc. in questo modo agevolando una parziale chiusura della vertenza con quella coop ancora in contenzioso; 4) aprire un bando di architettura per definire il progetto del parking sotto il Druso approfittando dei lavori che si avvieranno in primavera su quel lotto e provando a far coincidere, almeno parzialmente, i tempi di cantiere. É dentro questo programma ormai definito che si trova il senso dell'improvviso interesse municipale per un progetto, quello della coop Park Trieste intorno al garage sotto lo stadio, che era nei cassetti del Comune da tempo. "Da molti anni - conferma il presidente Luciano Nervo - con tanto impegno da parte nostra, studi per la definizione degli ambiti di scavo, del sedime e sul numero dei posti macchina possibili. Avevamo anche incaricato l'architetto Berlanda di predisporre un disegno di massima dell'idea. E vedo che gli stessi suoi rendering sono stati poi utilizzati dal Comune nella sua seduta di giunta...". È stato infatti lunedì scorso che Caramaschi è passato dalle parole (l'interesse per quel progetto) ai fatti (la presentazione di un'agenda di lavori in giunta). E adesso? "Noi chiediamo soltanto una cosa: partite presto. Non lasciateci fermi troppo tempo come è accaduto per Park Fiume..." butta lì Luciano Nervo. Il quale ha già avuto contatti informali con alcuni soci della cooperativa confinante, quelli di Park Fiume. Il suo schema prevede un percorso molto semplice: i soci della coop di viale Venezia interessati sono invitati a confluire in quella di viale Trieste. In questo modo si costituirebbe anche una massa critica importante per le trattative col municipio. "Ma è quello che chiedo anch'io - chiarisce il sindaco - perchè per entrare nei dettagli del progetto dovremo definire con precisione il numero di posti macchina da destinare ai soci delle cooperative e quelli invece da lasciare a rotazione. E’un passaggio fondamentale. Prima si fa e meglio è". Gli interessi, dunque, sembrano coincidere. Perchè l'incubo di Park Trieste è di finire in quel groviglio di permessi e dinieghi, sollecitazioni e frenate che ha condotto ai risultati che sappiamo per l'idea di un parcheggio sotto i prati. "Qui da noi, anche in termini geologici e statici - aggiunge il presidente - non ci sono le situazioni che a poco a poco sono emerse più su. L'alveo del fiume è garantito e le distanze di sicurezza mantenute perchè davanti al futuro scavo dei parcheggi c'è lo stadio". È una delle ragioni dell'accelerazione del sindaco: ha un progetto possibile e lo vuole rendere fattibile, realizzarlo in pochi anni, per consegnare stadio nuovo e garage interrato a fianco.

"In più - chiude Caramaschi - c'è la possibilità di dare un segno di riqualificazione anche in termini di estetica e di vivibilità ad un quadrante sotto pressione di traffico e con evidenti carenze di posti auto". Concorda Nervo: "Servirà per tutelare soprattutto gli abitanti. Fin dall'inizio abbiamo pensato che fosse la priorità". ( p.ca.)













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