Le vacanze

Pasqua: tornano i turisti stranieri in Alto Adige. Ma le prenotazioni sono frenate dall’incertezza 

Dopo due anni di restrizioni, alberghi di nuovo aperti dall’Oltradige al Meranese. In arrivo tedeschi, austriaci e svizzeri. Manfred Pinzger, presidente degli albergatori: «La guerra in Ucraina ha aumentato l’instabilità e rallentato la ripresa, ma c’è voglia di normalità. L’importante è poter lavorare» 


Antonella Mattioli


BOLZANO. «Questa è la prima Pasqua “libera” dopo due anni di lockdown. C’è tanta voglia di vacanza e di normalità. I turisti - soprattutto tedeschi, austriaci, svizzeri - stanno tornando in Alto Adige. Le prenotazioni a febbraio erano partite alla grande; poi è scoppiata la guerra in Ucraina, paura e incertezza hanno provocato una brusca frenata. Comunque, ogni giorno, qualche prenotazione arriva. Sempre meglio dell’anno scorso e dell’anno prima, dove era tutto chiuso».

Manfred Pinzger, presidente dell’associazione albergatori, preferisce pensare positivo: il raffronto lo fa con gli ultimi due anni di pandemia e quindi il bicchiere lo vede mezzo pieno, anche se l’uscita dallo stato d’emergenza aveva fatto sperare in una ripresa più brillante per il settore del turismo. E non solo per quello.

Mentre molti alberghi (più d’uno lo ha già fatto) si preparano a chiudere la stagione invernale; in Bassa Atesina, nell’Oltradige, a Merano e dintorni, in Val Venosta e in Val Passiria inizia la stagione primaverile proprio con le festività pasquali.

Tutte località che tradizionalmente sono frequentate soprattutto, ma non solo, da turisti stranieri. Gli italiani che vengono in Alto Adige per le vacanze pasquali in genere preferiscono l’alta montagna, per godersi le ultime discese.

E quest’anno, nonostante Pasqua arrivi a metà aprile, c’è ancora la possibilità di sciare bene.

Pasqua sugli sci

«Grazie alle ultime nevicate - assicura Siegfried Pichler, presidente della società Obereggen-Latemar - le piste sono in condizioni ottime. Nella zona di Obereggen mi sembra che le prenotazioni per il periodo siano buone. Poi ci sarà chi deciderà all’ultimo momento, a seconda delle previsioni meteo. Un buon afflusso, in questo ultimo scampolo di “inverno”, potrebbe farci chiudere bene una stagione complicata, iniziata all’insegna di preoccupazione e incertezza. Abbiamo investito molto e siamo riusciti a vincere la sfida. Purtroppo, a fine febbraio, è scoppiata la guerra in Ucraina che ha provocato l’esplosione dei costi dell’energia e il blocco del turisti dell’Est che arrivavano soprattutto in Val di Fiemme. Nonostante tutto, a livello di passaggi sugli impianti, crediamo di chiudere la stagione sui livelli dell’ultima, ovvero 2018-2019.

Turisti in città

«Dopo che, per mesi, arrivavano solo telefonate per avere informazioni sulle regole da seguire per la pandemia, adesso riceviamo le chiamate di chi chiede informazioni per venire in vacanza. Vista la situazione di generale incertezza, si prenota ormai all’ultimo minuto, ma l’importante è lavorare». Roberta Agosti, direttrice dell’Azienda di soggiorno, guarda con moderato ottimismo a quella che definisce una “timida” ripresa.

Dopo due anni di stop, torna il Mercatino di Pasqua con gli stand dell’artigianato locale che - dal 14 al 18 aprile - saranno allestiti in piazza Walther; dal 22 aprile a metà maggio, il programma delle iniziative prevede “Bolzano in Fiore Art and Flower Festival”; ripartite anche le visite guidate agli angoli meno conosciuti della città.

Senza turismo internazionale

Chi il bicchiere lo vede più vuoto che pieno è Franz Staffler, imprenditore e proprietario dell’hotel Laurin: «Purtroppo, la pandemia ha cambiato radicalmente il modo di lavorare, riducendo drasticamente la clientela business. I danni che non ha fatto il Covid, adesso li sta facendo la guerra che ha praticamente cancellato il turismo internazionale: da noi rappresentava circa il 15-20%. A questo bisogna aggiungere il fatto che Bolzano, nonostante le grandi potenzialità, non ha un proprio profilo capace di caratterizzarla e renderla attrattiva. Lo si dice da anni, ma nulla si muove. Del resto, abbiamo un’Azienda di soggiorno inesistente».













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