BOLZANO. Una settimana fa la Leopoldina di Tommasini e Costa ha disegnato il possibile «nuovo» Pd: schierato con i grandi progetti (aeroporto e Benko), sganciato dagli ecosociali e alleato alle civiche. «È questo il Pd che vogliamo? Come minimo ne parliamo e ci confrontiamo tra di noi», esordisce Mauro Randi, presidente dell’assemblea provinciale, che ha convocato una seduta per lunedì pomeriggio. Prosegue Randi: «Leggo che Luigi Gallo prende atto e considera chiusa l’esperienza del centrosinistra a Bolzano. Ecco, vorrei che un passaggio così importante venisse deciso dal partito, non si desse per scontato dopo una iniziativa come la Leopoldina, per quanto importante e interessante». Lunedì dunque l’assemblea del Pd discuterà della linea politica, a partire dalle scelte sulle prossime elezioni a Bolzano. Non ci sarà l’assessore Christian Tommasini, ma ci sarà Carlo Costa.Randi nei mesi scorsi è stato uno dei «pontieri» tra Pd ed ecosociali, prima delle dimissioni della giunta e il commissariamento. «Si sta facendo passare la linea che gli ecosociali portino la responsabilità di avere bloccato il Comune. Da ex assessore non è questa la mia versione. Mi sembra piuttosto che abbiamo sollevato obiezioni, di fronte a certe forzature, vedi il caso Benko. Qualcuno vuole spostare il Pd verso le civiche di centro e vuole fare cambiare pelle al partito? È questa l’idea di Tommasini, che proviene dai Ds?». Da Vanda Carbone a Cornelia Brugger, diversi esponenti del Pd vengono considerati pronti a uscire. Dopo la Leopoldina Costa e Tommasini avevano assicurato di non avere intenzione di sotterrare il centrosinistra: «Proseguiremo in questa direzione, forti del sostegno di tanti cittadine e cittadini che chiedono di andare avanti e di poter portare un contributo, e che vedono in questa iniziativa un modo per riattivare la partecipazione civica. Lo faremo accanto al Pd, e per dare un contributo al Pd, e assolutamente nell’ottica di un progetto di centrosinistra allargato e rinnovato».