Pedaggi dell'A22: da gennaio rincari del 6,9%

L’Autobrennero: novità imposta dal governo. Nel 2011 previsti anche aumenti per treni locali e autobus di Sasa e Sad


Davide Pasquali


BOLZANO. A inizio 2011 arriverà una pioggia di rincari nei trasporti locali altoatesini: mentre la Provincia annuncia un nuovo sistema di gestione abbonamenti con relativi aumenti riguardo ai ticket per i treni e gli autobus di Sad e Sasa, ancora non stabiliti in dettaglio ma praticamente sicuri, adesso arriva la prima certezza. Al termine di un anno davvero orribile per gli automobilisti, causa cantieri per la realizzazione della terza corsia, dal primo gennaio prossimo i pedaggi autostradali lungo l'A22 subiranno rincari pesanti: più 6,89 per cento, dopo un aumento dell'1,8 per cento entrato in vigore solamente il primo luglio scorso. Unico dato positivo su altri rincari temuti: a parte qualche aggiustamento per adeguarsi all'inflazione, il Comune non aumenterà le tariffe dei servizi al cittadino. Sempre se si esclude la proposta Svp di introdurre una tariffa minima di venti euro per tutti i bimbi iscritti alle materne, compreso chi oggi ne è esente. Tornando all'A22: i nuovi pedaggi non sono ancora stati fissati e calcolarli con esattezza non è così immediato per via degli arrotondamenti ai decimi di euro, ma contattato al riguardo l'ad di Autobrennero, Paolo Duiella, conferma: «Dal 1º gennaio più 6,89 per cento, anche se nelle tasche della Spa non finirà praticamente nulla». Come precisa il direttore di esercizio Enzo Giovanazzi, «si tratta della seconda tranche di aumenti previsti dal ministro Tremonti nella Finanziaria. Il canone che i concessionari come Autobrennero devono pagare all'Anas è stato ritoccato verso l'alto. A luglio la prima tranche: 1,8 per cento. Ora, per l'utente il rincaro dovuto alla concessione Anas sarà del 5,5 per cento. A ciò è da aggiungere l'adeguamento all'inflazione della tariffa unitaria chilometrica. Si tratta di un ulteriore 1,39 per cento, sui cui l'A22 deve poi pagare le devoluzioni allo Stato». Sommando si ottiene quasi il 7 per cento di rincaro dei pedaggi. Il presidente della società, Walter Pardatscher, tiene però a sottolineare: «Non è un aumento da poco, lo riconosco. Il problema maggiore è che a noi non viene in tasca nulla: per l'A22 non c'è alcun vantaggio. I nostri soci sono gli enti locali; se il surplus fosse redistribuito sul territorio, a favore del territorio, allora tutto sarebbe molto più digeribile. Ma non è così». I nostri pedaggi comunque, a detta di Pardatscher, «non sono elevati come in altre realtà. Rimangono ancora sostenibili». Nonostante la crisi, conclude, «a fronte di un calo vistoso dei transiti commerciali, non si è registrato altrettanto per quelli privati. La correlazione fra aumenti e calo di passaggi non è così netta». Intanto, l'assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann anticipa: «Stiamo elaborando un nuovo sistema per gli abbonamenti del trasporto pubblico. Una tessera unica per tutti i mezzi in provincia. È in fase di elaborazione, la porterò in giunta a febbraio, partirà in primavera». Rincari a Bolzano? «Solo un lieve ritocco», tenta di tranquillizzare.

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