Penne nere in festa a Pineta per i 50 anni

Decine di residenti hanno assistito al corteo e applaudito gli alpini. Tomazzoni: «Eravamo 18, ora siamo quasi ottanta»


di Bruno Canali


LAIVES. Grande entusiasmo ieri a Pineta per il cinquantesimo anniversario degli alpini, che hanno sfilato tra decine di residenti entusiasti. Un piccolo bagno di folla con simpatizzanti provenienti da tutta la Bassa Atesina ma anche da Bolzano. Un successo, dunque, meritato per il cinquantenario della sezione. Era il 15 febbraio 1964 quando diciotto penne nere di Pineta decisero di fondare il gruppo che dalla frazione ha preso il nome, un nucleo guidato da Gioacchino Murer, il primo capogruppo. Da allora è passato mezzo secolo e ieri, per salutare questo traguardo, si è festeggiato quasi tutto il giorno. Oggi i soci sono 76, stretti attorno al capogruppo Franco Tomazzoni e in mezzo, 50 anni di storia da ricordare con momenti di commozione. «Tornando alla storia del nostro gruppo - ricorda Tomazzoni - dopo Murer è stata la volta di Dario Fonsatti, che ha guidato l'Ana di Pineta per ben 36 anni. Nel 2004 la guida è passata a Giuseppe Palermo, per altri due anni, fino ad arrivare al 2006, quando le "redini" le ha prese in mano l’attuale capogruppo». Quanti ricordi nel mezzo e quante figure impresse nella memoria anche adesso che non ci sono più, come quella d don Domenico Penner, con il quale gli alpini di Pineta collaborarono alla costruzione della nuova canonica dove un accogliente locale venne riservato come sede - la prima sede - proprio a loro. A Pineta, non a caso, c'è anche una via intitolata agli alpini: avvenne nel 1969 con la caparbietà delle penne nere, il contributo dei proprietari confinanti e del Comune di Laives che si costruì la via Degli Alpini (la strada più lunga della frazione) completa di condutture ed asfaltatura. Nel 1971, accanto alla sigla dell'Ana Pineta, si è affiancata quella dell'Avis, i donatori di sangue, così come nel 1974 il gruppo si mobilitò per una raccolta di vestiario e derrate alimentari destinate a famiglie bisognose della Polonia. Nel 1976, il terribile terremoto del Friuli e la celebre mobilitazione degli alpini: quelli di Pineta, col capogruppo Fonsatti se li ricordano ancora a Madonna di Buia, paese cl quale hanno stretto un'amicizia indelebile durante la ricostruzione. Nel frattempo e per 10 anni a seguire, il gruppo, a proprie spese, fece frequentare il Soggiorno Alpino di Costalovara ai bambini friulani della zona di Attimis. Infine, nel 1989 in occasione del 25esimo anniversario della costituzione, il gruppo fece dono alla Chiesa parrocchiale di Pineta delle sculture lignee raffiguranti le 14 stazioni della Via Crucis,realizzate dall'artista Walther Verginer che ancora si possono ammirare nella navata. Tante sarebbero ancora le cose e le persone che hanno attraversato questi primi 50 anni all'ombra del cappello alpino, contribuendo a tenere alta la stima verso le penne nere. Una sintesi di questa storia è riecheggiata ieri in occasione della festa, una storia che è unisce tanti alpini.

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