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Per andare su Marte gli astronauti si allenano in Alto Adige. C'è anche Luca Parmitano

 La gola del Bletterbach è stata selezionata, per la particolare somiglianza con parte della superficie marziana. Obiettivo del corso: aiutare gli astronauti a trovare esempi di roccia e a valutare i luoghi dove si ritiene sia più probabile trovare tracce di vita



Bolzano.  L'Alto Adige? Come Marte. Almeno secondo l’Esa (Agenzia Spaziale Europea) e l’Università di Padova, che hanno organizzato  un corso di geologia per astronauti con base a Bressanone ed escursioni nella Gola del Bletterbach.

A partecipare anche due «big» cosmonauti: Luca Parmitano, il primo italiano ad effettuare una passeggiata spaziale, e Pedro Duque, lo spagnolo che fece parte dell’equipaggio dello Shuttle nella missione spaziale Sts-95 del 1998. Il corso, battezzato «Pangea», è organizzato dallo speleologo e geologo padovano Francesco Sauro, che ha spiegato gli obiettivi del progetto: «Abbiamo creato un corso che permetta agli astronauti, nelle future missioni su altri corpi planetari, di individuare le zone migliori per l’esplorazione e le rocce più interessanti dal punto di vista scientifico per prelevare campioni per ulteriori analisi da parte degli scienziati a Terra».

«Pangea» ha visto i due astronauti impagnati in compagnia dell'istruttore Matthias Maurer, di Matteo Messironi, geologo impegnato nelle missioni Rosetta ed ExoMars, di Harald Hiesinger, Anna Maria Fioretti e di Nicolas Mangold, che attualmente lavora con il rover marziano Curiosity della Nasa. La gola del Bletterbach è stata selezionata, per la particolare somiglianza con parte della superficie marziana. 

Caratteristica importante se non fondamentale per un corso che intende «aiutare gli astronauti a trovare interessanti esempi di roccia e a valutare i luoghi dove si ritiene sia più probabile trovare tracce di vita».

Gli astronauti nella Gola del Bletterbach

C'era anche Luca Parmitano nel gruppo di astronauti dell'Agenzia spaziale europea Esa che hanno partecipato a uno stage nella Gola del Bletterbach in vista delle spedizioni su Marte. Il canyon altoatesino è molto simile al pianeta rosso. Foto: Esa Leggi l'articolo

Il canyon del Bletterbach è unico dal punto di vista geologico, in quanto si ha la possibilità di osservare le strutture delle gole profonde e contemporaneamente la creazione delle Dolomiti. Lungo il percorso si possono ben distinguere i diversi strati, sovrapposti l'uno all'altro, i quali contengono moltissime tracce di rettili e reperti fossili.

Tra gli obiettivi della formazione degli astronauti nella Gola del Bletterbach, un’introduzione teoretica sulla geologia, ma soprattutto anche un approfondimento delle conoscenze pratiche.

Un altro partecipante al training prossimamente partirà per la Stazione Spaziale Internazionale. “È bello che il Geoparc non è di interesse solo per gli scienziati e gli appassionati di geologia e della natura, ma anche per  gli stronauti”, così il presidente Peter Daldoss.
 













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