IL CASO SUNDAS DENUNCIATO DALLE “IENE”

Per il sito “Umbrella Girls” la Procura va in appello

BOLZANO. Il pubblico ministero Axel Bisignano impugnerà parzialmente l’assoluzione disposta dal tribunale di Bolzano nei confronti di Alessio Sundas, il procuratore ed agente pubblicitario toscano...



BOLZANO. Il pubblico ministero Axel Bisignano impugnerà parzialmente l’assoluzione disposta dal tribunale di Bolzano nei confronti di Alessio Sundas, il procuratore ed agente pubblicitario toscano finito in un mare di guai per un portale web (Umbrella Girls) lanciato a livello mondiale come vetrina di ragazzine desiderose di segnalarsi per possibili contatti nel mondo della moda e dello spettacolo. I procedimenti hanno accertato che l’iscrizione era a pagamento (250 euro l’anno) e che i successivi solleciti di pagamento avvennero a seguito di un credito legittimo. Le varie denunce a suo tempo presentate a seguito di un servizio mandato in onda dalla trasmissione tv «Le Iene» sfociarono in due procedimenti penali, uno radicato a Bolzano (a seguito della denuncia dei genitori di una ragazzina di 15 anni) l’altro a Pistoia. In entrambi i procedimenti le accuse principali si sono sciolte come neve al sole. In particolare a Bolzano il tribunale ha disposto l’assoluzione dall’accusa di tentata estorsione, tentata truffa e indebito utilizzo dei dati personali della ragazzina minorenne che diede il via all’inchiesta bolzanina. E’ su questo punto che il pubblico ministero Axel Bisignano ha deciso di impugnare la sentenza di primo grado. L’inchiesta ha in effetti appurato che le ragazze che si iscrivevano al portale fornivano un consenso al trattamento dei propri dati. Un sistema automatizzato che però, secondo il magistrato, non può essere considerato legittimo nei confronti di una ragazzina minorenne. La questione, dunque, sarà riproposta in appello così come impugnerà la sentenza in appello anche l’avvocato difensore Giorgio Ponti che ritiene ingiusta l’unica condanna inflitta a Sundas dal tribunale di Bolzano e cioè ad un mese di reclusione (con tutti i benefici di legge) per sostituzione di persona. Secondo i giudici di primo grado sarebbe provato che in occasione di una telefonata di sollecito di pagamento Sundas si sarebbe spacciato per un poliziotto. (ma.be.)

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