«Per le piscine è ora di “fare” Troppi rinvii»

«Bolzano sforna campioni e ha tanti praticanti eppure abbiamo ancora strutture obsolete»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Lo incrociano mentre va al Lido: «Giorgio, diglielo tu a quelli del Comune che qui in via Roma si sta sempre in fila...». E lui: «Fai come me, va in bici». Cagnotto va veloce. Trent'anni che sta a Bolzano, anche di più. «Qui siamo tutti esigenti. Spacchiamo il capello in quattro e anche in cinque. Sì, c'è traffico ma insomma... sono stato ieri a Roma. Lasciamo stare». Ma poi ci pensa e dice: «C'è una cosa che non sopporto. Che non si riesca a programmare. Lo vedo nei progetti urbanistici ma anche nelle cose che mi riguardano. Abbiamo la stessa piscina dal '68, da quando Klaus vinceva alle Olimpiadi. E l'idea è sempre la stessa: un po' a noi, un po' agli altri. Gli utenti protestano, gli agonisti non hanno spazio. Il compromesso. Anche a Maso della Pieve: sì, no, forse. Un'ora agli uni, tre agli altri». Dicono che non hanno soldi... «Non è vero. Ho parlato col Coni. I soldi ci sono. E tanti. Ma ci vorrebbe anche la decisione. E' quella che manca. Non si decide mai, si rimanda». Giorgio Cagnotto sindaco per un giorno. Ci prova. E si mette davanti ai 16 punti-emergenze che l'Alto Adige ha messo in fila per dire quello che c'è da fare per Bolzano. E quello che divide. Ma che si potrebbe mettere in agenda. Giorgio Cagnotto. Una leggenda dello sport. Come la sua Tania. E lui, muovendosi tra permessi e associazioni le idee se le è fatte per forza in tutti questi anni.

Perché va in bici?

Mi piace. E arrivo prima.

Non per il traffico e le strade che mancano?

Anche. Ma ci sono le ciclabili. E quelle vanno bene.

Bella Bolzano?

Come no. Ma potrebbe esserlo di più. La stazione, ad esempio. Potrebbe venire risanata tutta la sua zona.

Sì a Benko, allora...

Sì a lui ma soprattutto sì a chi si mette a riqualificare. Benko o non Benko. Se il Comune non ha soldi, non è che parti di città devono essere lasciate andare...

Ma c'è chi si oppone.

E io rispondo: ma dov'erano tutti questi prima che arrivasse? E' arrivata la sveglia e si sono svegliati. Ma almeno si è dibattuto e si è affrontato un problema che era nascosto sotto il tappeto.

Bolzano è sicura?

Molto più di altre città. Io sono di Torino e devo ammettere che Torino è molto migliorata. Ma tante no. A Bolzano nessuno ti salta addosso ma, anno dopo anno, stiamo avvicinandosi alla situazione di altri capoluoghi. E questo non va.

Troppi mendicanti?

Non troppi ma non mendicanti. Mi spiego: è gente usata e messa lì da organizzazioni. Non è carità questa. E poi, l'immigrazione è inevitabile. Giusto assistere chi ha bisogno. Ma non vorrei che le agevolazioni superassero il buon senso. Quando eravamo noi gli emigranti, ci sognavamo tutto quello che diamo ai nuovi arrivati. Bisognerebbe salvaguardare di più i cittadini che sono qui da generazioni, che si sono sacrificati per comprarsi una piccola casa, hanno fatto studiare i figli. Insomma, ci vorrebbe più equilibrio.

Si fa abbastanza per lo sport?

Molto ma non abbastanza. Guardo alle altre città del nord e non è che sono messe male. Stadi, impianti. Qui il nuoto e i tuffi hanno fatto arrivare fior di medaglie. Ma è cambiato molto poco da quei tempi. E quelli che vincono oggi devono chiedere il permesso per allenarsi e fare gare. Non mancano i soldi, manca un progetto.

Speranze?

Poche. I nuovi impianti forse li vedrò nella mia seconda vita.

Che si fa del Virgolo?

Io non lo lascerei così. E' un disastro. Ai miei tempi si nuotava, si giocava a tennis. Ora avrei paura ad andarci. E' giusto? No che non lo è. Anche lì: il Comune dovrebbe decidersi. O fa da solo o chiede aiuto.

A Bolzano ci si arriva facilmente?

No. Pochi treni, autostrada piena.

E l'aeroporto?

Va tenuto. Ma migliorato. Ci lamentiamo che non arrivano più turisti. Ma i russi come ci vengono a Bolzano se non in aereo? E dopodomani vado a Roma.

In aereo?

Questa volta no, in treno. Non voglio sorprese.













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