Per luce e gas 14 milioni di euro all’anno

In tre anni spese di manutenzione salite del 10% nonostante il numero di edifici gestiti dalla Provincia sia calato del 13%


di Davide Pasquali


BOLZANO. Negli ultimi tre anni gli immobili provinciali sono calati di 814 unità, passando da 6.302 a 5.488. Tradotto in termini percentuali, la Provincia ora deve gestire il 13% di edifici in meno. Nonostante ciò, dal 2010 al 2012 le spese di gestione sono invece lievitate, addirittura del 10,64%. Lo si evince studiando le corpose tabelle allegate alla risposta fornita dall’assessore provinciale per il Patrimonio Florian Mussner ad una interrogazione presentata dal consigliere provinciale Mauro Minniti (La Destra). Un fatto sconcertante e difficilmente comprensibile, specie se si considerano i dati disaggregati per località oppure per tipologia di spesa. Si scopre infatti che, quando si vuole, si risparmia. Eccome. Per esempio, gli edifici provinciali a Bressanone sono costati il 26% in più, mentre a Brunico la spesa è calata del 3%. Perchè? Misteri della fede. Tanto che a una prima serie di interrogazioni, cui il Patrimonio aveva risposto in maniera evasiva, ne è seguita una seconda, cui ora ne farà seguito una terza.

Il tema è decisamente all’ordine del giorno, visto che una delle proposte avanzate dai sindacati dei provinciali per ridurre le spese e attuare i tagli imposti da spending review e manovre statali era l’introduzione di un energy manager. Il cui compito dovrebbe essere questo: alla sera, negli uffici pubblici, si spengono le luci? E i computer, nei lunghi weekend provinciali, restano accesi? E durante le vacanze natalizie, il riscaldamento viene almeno abbassato?

Domande tutt’altro che scontate e banali, in questo momento di sacrifici imposti alle famiglie, almeno se si considerano le cifre in gioco. Eccole, le cifre.

Prima i totaloni: dal 2010 al 2012, anni cui faceva riferimento l’interrogazione del consigliere Mauro Minniti, per energia elettrica, acqua, gas, gasolio, ascensori e spazzacamino, la Provincia ha speso una cifra di tutto rispetto: 39.530.773,21 euro. Si è passati dai 12.583.440,05 euro spesi nel 2010 ai 13.923.017,96 euro sborsati nel 2012. Il rincaro a livello provinciale è stato del 10,64%, corrispondente a 1.339.577,90 euro spesi in più. E questo nonostante gli immobili facenti parte del patrimonio provinciale siano calati del 13%. In particolare, nel capoluogo le unità immobiliari sono calate di numero da 2.243 a 2.090, diminuendo del 6,9%. Nonostante ciò, i costi di gestione sono cresciuti da 6,57 a 7,21 milioni di euro, segnando un rincaro di 540.595,11 euro, pari a un più 9,9%. A Merano, invece, le unità immobiliari sono cresciute, seppure di poco, passando da 655 a 662. Sette immobili in più, pari a un +1%. Negli stessi tre anni, però, le spese sono lievitate del 19,80%, passando da 1,5 a 1,8 milioni di euro.

I motivi dovranno pur esserci, e le future risposte alla future interrogazioni forse aiuteranno a diradare la nebbia. Fatto sta che non dappertutto le spese aumentano con lo stesso ritmo. Considerando i Comuni all’interno dei quali sono presenti gli edifici provinciali, la località decisamente più virtuosa, anzi, a dirla tutta l’unica virtuosa, è Brunico, dove le spese di gestione sono addirittura calate, del 3,6%. Ma si tratta di una spesa di soli 379 mila euro. La polpa sta altrove. A Bolzano le spese di gestione del patrimonio immobiliare provinciale sono cresciute da 6,9 a 7,47 milioni. A Merano si è saliti da 1,49 a 1,75 milioni di euro. A Bressanone le spese di gestione sono cresciute da 362 mila a 457 mila euro. A Laives si è registrato un rincaro da 39.319,77 a 42.533,18 euro.

Considerando i cinque Comuni maggiori, l’unico capitolo di spesa ad essere diminuito davvero è l’acqua, scesa da 458.990,85 a 368.290,20 euro. È scesa anche la manutenzione degli ascensori, ma di poco, ossia meno di 10 mila euro. Pochi se si considera la spesa totale, che è stata decisamente consistente: solo nel 2012 si sono spesi ben 405 mila euro.

Cresciute invece di molto le spese per l’energia elettrica, salite da 4,581 a 5,318 milioni di euro. Il gas è poi cresciuto da 3,15 a 3,41 milioni di euro. Salita anche la spesa per il gasolio, da 522.712,40 a 527.860,58 euro. Cresciute anche le spese per lo spazzacamino, da 61 mila e rotti a oltre 63 mila euro. In totale si è saliti da 9,2 a 10 milioni di euro. Con un rincaro, nei cinque maggiori comuni altoatesini, del 9,8% in soli tre anni.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità