Riqualificazione

Percorsi nel verde e giochi nel nuovo parco Stazione di Bolzano

In giunta i possibili interventi per connettere Waltherpark e piazza Magnago. Caramaschi: «Vorremmo allontanare i bolzanini e collegare Berloffa all’altro padre dell’Autonomia»



BOLZANO. La Bolzano che rivuole il suo verde centrale torna sul tavolo della giunta. Il rinvio della stesura delle cornici di intervento tra parco Berloffa e nuovo giardino Waltherpark è servito a osservare nei particolari le connessioni che le sue operazioni dovranno avere per rendere quell'area - anche grazie alla pedonalizzazione di viale Stazione - un unicum percorribile dal fronte del costruendo centro commerciale a piazza Magnago. «Stiamo studiando anche i percorsi interni per avvicinare il tutto e, in particolare - anticipa il sindaco, che la reinserito la questione nell'agenda del suo esecutivo questa mattina - per far stare finalmente insieme, anche urbanisticamente, i due padri dell'autonomia con i loro due spazi monumentali».

Si sta attuando una divisione dei compiti: ai costruttori del Waltherpark l'onere di riqualificare tutto il verde non costruito, al Comune due direttrici. Una è il bando di architettura per strutturare meglio la panchina rossa dedicata allo statista altoatesino con nuovo fondo e protezioni, l'altra è l'attribuzione di nuove funzioni al verde così riunito.

Il gruppo Hager ha già coinvolto da mesi il paesaggista milanese Andreas Kipar, che ha progettato l'insieme sul piano delle immissioni arboree. Il municipio pensa a sua volta a riempire gli spazi. «L'idea di fondo - spiega Renzo Caramaschi - è attirare le persone nel parco ex Stazione, riempirlo di attività». Per perseguire il «riempimento sociale» di luoghi oggi a rischio degrado sono già nei cassetti degli uffici una serie di giochi all'aperto di nuova concezione, attrezzature ludiche in grado di riattivare l'interesse dei bolzanini intorno a quegli spazi.

Una strategia che sta andando nella direzione opposta a quella, ad esempio, prefigurata dalle opposizioni leghiste in municipio che immaginano una chiusura notturna del parco possibilmente con una cancellata per allontanare nelle ore più a rischio persone che spesso lì compiono attività illecite. Con la conseguenza di allontanare famiglie e cittadini.

L'altro elemento da approfondire è quindi la ricollocazione del monumento-panchina per Alcide Berloffa, che da quando è stata posta nel verde pubblico ha avuto solo problemi. Improvvisamente scomparsi nel momento in cui è stata spostata in piazza Magnago accanto ai "dolmen" dell'autonomia ma, soprattutto, con la presenza di una guardia giurata.

Il sindaco ha in mano alcuni progetti con una serie di percorsi interni per connettere il parco a piazza Magnago e rendere plastica la comunanza politica dei due, Alcide Berloffa e Silvius Magnago, nella costruzione dell'autonomia. «Volevamo solo attendere l'avvio dei lavori generali nel verde così riunito, senza più la divisione di via Stazione - aggiunge il sindaco - per definire anche i nostri interventi».

L'agenda di giunta immette nel quadro di questi interventi sul parco anche lo spostamento dei chioschi, che dove sono ora interromperebbero la continuità paesaggistica e la futura gestione del tunnel di via Alto Adige. P.CA.













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