Pesta la moglie e poi tenta di suicidarsi

L’uomo ha cercato di soffocare la vittima con un cuscino. Credendola morta, ha ingoiato una sostanza tossica


di Susanna Petrone


BOLZANO. L’ha picchiata. Le ha rotto il naso. Le ha procurato una commozione cerebrale. E poi, ha cercato di soffocarla, premendole sul volto un cuscino. Poi, quando lei ha perso i sensi, sconvolto, ha ingoiato una sostanza tossica, cercando di togliersi la vita. Ma la donna non era morta. Dopo essersi ripresa, ha chiamato il 118. Entrambi sono finiti in ospedale. L’uomo deve rispondere di lesioni personali aggravate e maltrattamenti in famiglia.

I fatti risalgono a qualche settimana fa. L’uomo, un altoatesino di 42 anni (le generalità non vengono rese note per proteggere la vittima, ndr), picchia per l’ennesima volta sua moglie. La donna non può fare nulla. Non riesce a fermare la cieca ira del suo compagno. Ma questa volta la rabbia è più distruttiva del solito.

È incontenibile. Colpisce e colpisce ripetutamente.

Ad un certo punto, l’uomo le tira un pugno in faccia. Le rompe il setto nasale. Ma non ha ancora finito. Pur vedendo suo moglie sanguinare, pur vedendo il terrore nei suoi occhi, lui non si ferma. Torna a colpire.

La vittima cerca di liberarsi, cerca di fuggire, urla e chiede aiuto. Ma nessuno la sente e nessuno accorre per liberarla dalle mani di quell’uomo violento.

Un calcio le provoca una commozione cerebrale. Suo marito, oramai, è fuori controllo. Sembra impazzito. Le mette le mani al collo, la spinge verso il letto matrimoniale e poi, con un cuscino, cerca di soffocarla. La donna tenta di liberarsi, ma lui è troppo forte. Non respira. Perde i sensi. Appena l’altoatesino vede che la moglie non si muove più, toglie il cuscino. All’improvviso capisce fin dove si è spinto. Forse, a causa del senso di colpa, o forse perché pensa di avere ucciso la donna, va in cucina e decide di farla finita. Si mette a bere un liquido altamente tossico. Inizia a bruciare tutto dentro di lui. Sviene.

Nel frattempo, la moglie - che non è morta - riapre gli occhi. Non sente rumori in casa. Pensa che il marito se ne sia andato. Si alza. È ancora molto debole. Appena va in cucina vede l’uomo a terra e capisce cosa è successo. Chiama immediatamente i soccorsi. Il marito viene medicato sul posto e poi trasportato d’urgenza all’ospedale San Maurizio di Bolzano. Anche lei viene ricoverata. Le ferite sono profonde. Ne avrà per diverse settimane.

Suo marito - che molto probabilmente non riuscirà mai più a parlare - viene denunciato dalle forze dell’ordine per lesioni personali aggravate e maltrattamenti in famiglia. Nei giorni scorsi è stato raggiunto da un’ordinanza che gli vieta di avvicinarsi alla moglie. Se non rispetterà la decisione del giudice, finirà in carcere. L’altoatesino, difeso dall’avvocato bolzanino Nicola Nettis, per il momento si trova ancora in ospedale. Non può parlare perchè l’acido gli ha corroso le corde vocali. La moglie, invece, spaventata e terrorizzata, ha potuto solo confermare di essere stata picchiata selvaggiamente e che non era la prima volta che accadeva. Non ha mai trovato la forza di lasciarlo. Aveva troppa paura.

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