IL CASO

Pestaggio a scuola, la picchiatrice sospesa per due mesi

La ragazza è stata inoltre segnalata alla Procura dei minori



BOLZANO. Un atto di bullismo vero e proprio. Nessuna lite, nessun battibecco tra adolescenti, ma un pestaggio improvviso e brutale. Si fanno più chiari i contorni del brutto episodio accaduto il primo febbraio in una scuola di lingua italiana del capoluogo.

A fornire nuovi elementi è stato lo stesso papà della quindicenne picchiata da una compagna di scuola e lo ha fatto attraverso Facebook, rendendo noto così il cognome della ragazza e fornendo anche il nome dell’istituto teatro dell’episodio. Dati che l’Alto Adige ha deciso di continuare a non rendere noti, soprattutto per rispetto della vittima minorenne, la cui identità va tutelata, e non certo per sminuire la gravità dell’episodio.

Tutto avrebbe avuto inizio davanti al distributore automatico di snack dove la quindicenne si sarebbe trovata faccia a faccia con l’altra ragazza, di un anno più giovane e di origine straniera, che poi l’avrebbe picchiata. La vittima, dopo aver subìto alcune minacce verbali, sarebbe stata raggiunta in classe, aggredita, presa per i capelli, picchiata e, una volta a terra, presa a calci sul viso. La ferita all’occhio, non sarebbe stata provocata da un oggetto contundente, ma da una ginocchiata sferrata prima che finisse a terra.

Un episodio gravissimo. Come conferma anche Vincenzo Gullotta, nuovo sovrintendente alla scuola in lingua italiana per la Provincia di Bolzano. «Si tratta di un fatto che non ha precedenti in quell’istituto - rivela - e la scuola ha provveduto immediatamente, con una delibera di consiglio d’istituto, a sospendere la ragazza fino al 17 di aprile. Nei confronti della ragazza protagonista del pestaggio sono stati attivati i servizi sociali e una segnalazione è stata inoltrata alla Procura dei minori, che ha subito avviato un’indagine». A suo carico, almeno ufficialmente, non risultano né espulsioni da altre scuole né segnalazioni all’autorità giudiziaria. «Allo stesso tempo - continua Gullotta - abbiamo offerto un accompagnamento psicologico alla studentessa vittima del pestaggio per permetterle un rientro in classe e io, a breve, incontrerò il papà». Il trauma psicologico, per lei, sarà senza dubbio profondo, ancora più della ferita all’arcata sopraccigliare, per la quale i medici hanno formulato una prognosi di guarigione di dieci giorni.













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