processo stein

Petra Windt indagata per falsa testimonianza

BOLZANO. Petra Windt, la presunta «testa di legno» posta ad amministrare formalmente la società «Stein an Stein Italia» per l'acquisto della piccola centrale idroelettrica di Mezzaselva, è stata...



BOLZANO. Petra Windt, la presunta «testa di legno» posta ad amministrare formalmente la società «Stein an Stein Italia» per l'acquisto della piccola centrale idroelettrica di Mezzaselva, è stata iscritta sul registro degli indagati per falsa testimonianza. Il fascicolo è nelle mani del procuratore Guido Rispoli che ha deciso l’azione penale per le dichiarazioni rese dalla donna in collegamento web da Vienna in una delle ultime udienze del processo sul secondo troncone dell’inchiesta Stein. In effetti Petra Windt fece dichiarazioni in aperto contrasto con quanto testimoniato per rogatoria nel corso dell'inchiesta alla presenza anche delle autorità giudiziarie austriache. Nonostante il presidente Tappeiner l'avesse più volte ammonita l'imprenditrice non cambiò atteggiamento ed ora si indagata per falsa testimonianza. Nel frattempo l’assessore provinciale all’energia Richard Theiner ha chiarito che non esistono i presupposti legali per il ritiro della concessione della piccola centrale di Mezzaselva come aveva richiesta il Comune di Fortezza rilevando il mancato avvio dei lavori di ristrutturazione.

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