«Più soldi ai Comuni, Bolzano aspetterà»

Schuler: «La Provincia cederà parte dei poteri alle città. Riforma operativa dal 2016». Congelate le richieste del capoluogo


di Francesca Gonzato


BOLZANO. I Comuni avranno più poteri, più fondi e più responsabilità. Ma si dovrà attendere almeno fino al 2016 per la riforma annunciata dalla giunta Kompatscher, che deve attuare l’autonomia «interna». Lo annuncia l’assessore Arnold Schuler. La Provincia è in ritardo di 13 anni nell’applicazione della riforma del Titolo V della Costituzione del 2001, che ha sancito il decentramento amministrativo, il trasferimento ampio di poteri dal centro alla periferia. Nel frattempo a Roma già si lavora alla nuova modifica del titolo V, che riporterà poteri dalle Regioni allo Stato. A Bolzano c’è la tentazione di assecondare la nuova tendenza centralista e bloccare la riforma dei Comuni? «No, la faremo. Sarebbe paradossale da parte di una giunta in cui siedono due ex presidenti del Consorzio dei Comuni, io stesso e il presidente Arno Kompatscher», assicura Schuler.

Che tempi vi siete dati per presentare la legge sul nuovo assetto di poteri Provincia-Comuni?

«Il 2016. Ci stiamo lavorando da mesi con tavoli tecnici e politici. Nei giorni scorsi ho incontrato i sindaci delle città principali. Al momento abbiamo elencato tutte le competenze attuali dei Comuni e quelle che potrebbero essere eventualmente trasferite».

Perché solo il 2016?

«Perché è un passaggio delicato e difficile. Non vogliamo sbagliare. Abbiamo visto quanti problemi si sono creati con il nuovo sistema di finanziamento dei Comuni. Questa riforma riguarderà sia il finanziamento che le competenze. Nel 2015 non ce la potremmo fare, perché a breve inizieremo a elaborare il bilancio per il prossimo anno».

Il 2015 passerà quindi senza novità per i Comuni?

«No, vogliamo prevedere una semplificazione provvisoria dei trasferimenti. Le entrate dei Comuni dall’Imi verranno considerate secondo una diversa ponderazione».

Su quelle entrate, importanti per calcolare i trasferimenti della Provincia, sembra regnare il caos e i sindaci protestano.

«E’ vero, c’è una incertezza tremenda sulle cifre, con differenze tra le stime nostre e quelle dei Comuni. Sarà necessario andarci a fondo, chiedendo chiarimenti a Roma».

Bolzano e Merano sono i Comuni più colpiti dalla revisione dei finanziamenti. C’era uno studio dell’Eurac in corso per elaborare nuovi parametri. Che fine ha fatto?

«A questo punto aspetteremo la riforma complessiva».

Intanto Bolzano continuerà a perdere finanziamenti?

«No, già quest’anno il finanziamento è stato congelato. Lo sarà anche nel 2015. Vorrei però aggiungere una considerazione: con i Comuni principali la discussione è continua, ma quando si parla di tagli si dovrebbe considerare anche ciò che hanno guadagnato. La costituzione del fondo di rotazione per gli investimenti, che ha consentito di abbattere il debito dei Comuni da 1,2 miliardi del 2007 a 800 milioni di oggi, è andata a vantaggio soprattutto delle città».

Cosa prevederà l’autonomia interna?

«Sarà una revisione complessiva dei compiti dei Comuni e di ciò che resterà alla Provincia. Con relativo finanziamento. Non dovrà più accadere che partiranno prima le opere per le quali la Provincia sblocca i finanziamenti».

I Comuni si troveranno a gestire molte più risorse?

«Sì e ciò comporterà un maggiore carico di responsabilità. Starà ai Comuni decidere se realizzare prima una scuola oppure un campo sportivo e sulle loro scelte verranno giudicati evidentemente dai cittadini. Il sistema della Provincia forte che distribuiva risorse a Comuni e categorie ha frenato, e non di poco, il senso della responsabilità individuale».

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