Piazza Erbe, altri tavolini al posto dei banchi

Thomas Rizzolli, fiduciario di Bolzano per l'Unione e Mirco Benetello, di Confesercenti, chiedono un rilancio della piazza: «Il Comune deve trovare soluzioni rapide. Se andiamo avanti così il mercato muore»



BOLZANO. In Piazza Erbe - sempre più in crisi - ha chiuso un'altra bancarella per far posto ai tavolini del bar "Nadamas". Thomas Rizzolli, fiduciario di Bolzano per l'Unione e Mirco Benetello, di Confesercenti, chiedono un rilancio della piazza: «Il Comune deve trovare soluzioni rapide. Se andiamo avanti così il mercato muore».

Nelle scorse settimane il "Nadamas" ha comprato il banchetto che aveva di fronte, l'ha tolto ed al suo posto ha piazzato altri tavolini. Verena, contitolare dell'esercizio, spiega che tutto è in regola: «Il banco è rimasto vuoto otto anni poi è stato comperato da un pachistano che di recente ha preferito spostarsi altrove così siamo subentrati noi. L'abbiamo tolto, perché era vecchio e logoro e l'abbiamo sostituito con dei tavolini che però non potremo tenere in eterno». Perché? «Perché il Comune ci ha concesso un permesso temporaneo. La nostra intenzione è quella di realizzare un nuovo banco ma prima dobbiamo presentare un progetto in Comune».

Come sarà? «Ne abbiamo solo una vaga idea. La licenza è per alimentari e frutta, vedremo cosa ci sarà permesso di realizzare». Piazza Erbe intanto vede decimare le bancarelle. I commercianti storici passano la mano. Visto che i figli non subentrano, vendono agli immigrati, soprattutto indiani e pachistani che hanno portato in piazza Erbe soprattutto frutta secca. La piazza - intanto - aspetta da troppi anni un piano per il suo rilancio. Ancora l'assessore Bassetti aveva proposto di allargare la merceologia e aprire, per esempio, al banco del pesce, questione affossata. Tra i più critici Helmuth Rizzolli (Svp).

Oggi il figlio Thomas, fiduciario dell'Unione per Bolzano, resta sulle posizioni del padre: «Piazza Erbe è dedicata alla frutta, alla verdura, ai fiori, allo speck... non al pesce o alla pasta e non voglio che diventi, senza offendere nessuno, la kermesse della frutta secca». Ma se nessuno vuol più fare questo lavoro come se ne esce? «Le soluzioni sono a portata di mano, basta volerlo. Che il Comune provi a telefonare per esempio a Senfter e gli chieda se non sarebbe interessato ad aprire un banchetto che faccia da vetrina ai suoi speck a Bolzano. Che faccia lo stesso con Zuegg, con Zipperle, con Menz & Gasser per le marmellate, che proponga di esporre i prodotti tipici dell'Alto Adige, quelli biologici, che dia spazio ai contadini che si affollano in piazza Municipio, che s'inventi la bancarella della patata o quella della mela e coinvolga i consorzi e sarà un successo e non venitemi a dire che piazza Erbe è ridotta così perché abbiamo detto no al banco del pesce perché non è vero».

Mirco Benetello, che ha visto suo padre lavorare in piazza per 20 anni, «si alzava alle 5 della mattina, tornava a casa mezz'ora per il pranzo e poi via di nuovo e poi tornava a casa alle 8 di sera», chiede subito un nuovo regolamento comunale: «Se la piazza non apre ad altre tipologie muore. La frutta e la verdura sono in crisi e poi mentre una volta le famiglie del centro andavano a comprarla sulle bancarelle oggi vanno al supermercato. Servono nuove idee per salvarla, occorre aprire a nuove merceologie». Come vede l'avanzata dei bar? «Piuttosto che banchi desolatamente vuoti meglio un bel bar». (v.f.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità