BOLZANO. Salvini riempie le sale in Trentino. Due appuntamenti ieri, a Pergine e Rovereto (con contestazioni all’esterno), per il segretario della Lega, sempre più carico. Questa volta salta la tappa a Bolzano, dove era arrivato in dicembre, aprendo in anticipo la campagna elettorale. «Ha promesso che tornerà in autunno come presidente del Consiglio», racconta Massimo Bessone, il commissario leghista altoatesino (candidato al Senato nel collegio di Bolzano), che ieri era a Pergine Valsugana con un gruppo di militanti altoatesini. Anche dal Trentino Salvini ha tuonato contro i candidati bolzanini Maria Elena Boschi e Gianclaudio Bressa. Nell’auditorium don Milani di Pergine ci sono quasi 200 posti a sedere, ma ieri in sala le persone erano quasi il doppio. Il programma è semplice (ma collaudato) come i manifesti che ci sono affissi al muro e recitano «Asili gratis» e «Basta invasione». E quindi ecco Salvini raccontare di aver visto gli immigrati protestare «per vedere le partite di calcio su Sky e pretendere un menu più variato”. E ancora: «Dalle guerre dei nostri nonni fuggivano donne e bambini, qui vedo in fuga solamente ragazzoni di 25 anni con il cappellino e il telefonino». In tema di sicurezza: «Un rapinatore viene ucciso? Fa un lavoro rischioso, deve accettare il rischio di impresa». Il popolo della lega è con lui (Enzo Boso in prima fila) a sentirlo promettere il ministero della montagna ( in montagna fa freddo e nevica e in pianura non lo capiscono) e a spiegare che vendere latte di malga non deve essere difficile come spacciare droga. «Ho bisogno di voi: le elezioni saranno decise da chi non andrà a votare. Manderemo a casa Dellai e gli troveremo un lavoro socialmente utile».