BOLZANO. «Siamo molto soddisfatti della posa delle Pietre d'Inciampo anche nella città di Bolzano. Si tratta del compimento del progetto di Memoria collettiva della città che come Partito Democratico abbiamo sostenuto con forza». È Andrea Felis, che nel 2010 assieme agli altri due consiglieri colunali dei Democratici, Primo Schönsberg e Sergio Bonagura, si fece promotore di una mozione poi approvata dal Consiglio, a sottolineare l'impegno di tutto il PD del capoluogo per la collocazione in dieci strade cittadine dei cubetti che ricordano gli ebrei bolzanini perseguitati dai nazisti e uccisi nei campi di sterminio.

«La ritenevamo e la riteniamo - sottolinea Felis - un'azione giusta da portare avanti in quanto si tratta di aumentare la sensibilità verso il tema della Memoria e della consapevolezza storia. Anche alla luce degli ultimi eventi a Parigi di antisemitismo, bisogna ricordare sempre perchè il rischio è che tutto finisca nell'oblio».

Anche per il consigliere comunale Sergio Bonagura «la posa di oggi delle Pietre d'Inciampo rappresenta un momento di soddisfazione per il PD di Bolzano, così come lo deve essere per tutta la città. Si tratta di una tappa importante del cammino intrapreso dal capoluogo alla riscoperta della memoria cittadina grazie al contributo dell'Archivio storico e della Comunità ebraica».

Le Pietre d'inciampo sono dei cubetti con una parte in ottone ed un incisione a ricordare nome e destino della persona rimasta oggetto della perescuzione e della follia nazista, collocati in prossimità dell'ultima residenza conosciuta delle vittime dell' Olocausto.

«Alla sofferenza di coloro che vivevano a Bolzano e che hanno perso la vita a causa della follia razzista del nazismo, il Comune vuole rendere giusta memoria - hanno spiegato il sindaco e l’assessora Trincanato - . Le Pietre d'inciampo ci ricorderanno per sempre ciò che è stato e ciò che non dovrà mai più accadere. Serviranno a mantenere viva la memoria di tutti coloro che, dopo essere stati discriminati a causa delle famigerate "leggi razziali" imposte dal fascismo italiano nel 1938, furono perseguitati, fino alla deportazione fisica nei campi di concentramento e alla privazione della loro vita dal nazismo e della sua follia razziale omicida».