Pochi bagnini, stangata al lido di Salorno

Da una verifica del Nas è risultato che la piscina dei bambini era «assolutamente scoperta». Ai gestori multa di 3.333 euro


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Amara sorpresa di fine stagione per la "Dalfood", la società che gestisce la piscina e il lido in via Aldo Moro. A seguito di una visita dei carabinieri del Nas di agosto sle legale rappresentante Celestino Dalpiaz e alla responsabile diretta della piscina è stata notificata una sanzione di 3.333 euro. La ragione è presto detta: c'era un solo bagnino nonostante la legge, per superfici d'acqua di oltre 500 metri, ne preveda due e soprattutto era "assolutamente scoperta la vasca dei bambini".

Ma facciamo un passo indietro per ricostruire la vicenda che risale al 4 agosto scorso. Alcuni ispettori del servizio di vigilanza sanitaria si sono presentati a Salorno verso le 13.30 e hanno notato come fosse in servizio un solo bagnino per quattro vasche. "La postazione dell'unico bagnino - si legge nel verbale - garantiva una buona sorveglianza della vasca tuffi, della vasca nuotatori e della vasca con lo scivolo, mentre era assolutamente scoperta la vasca dei bambini".

Il messaggio, da parte degli ispettori, è chiarissimo: se fosse successo qualcosa di serio nella vasca dei bambini l'unico bagnino a quell'ora in servizio non sarebbe stato in grado di intervenire in tempo utile perché non poteva vedere cosa stava succedendo. È evidente che, in certe situazioni, anche qualche secondo di vantaggio può salvare una vita.

La società Dalfood, informata della relazione del Nas all'inizio di settembre, ha cercato di difendersi sostenendo che l'afflusso al Lido, quel giorno a quell'ora, non era tale da rendere necessaria la presenza di due bagnini.

In realtà, come si legge anche nell'ordinanza (con allegata ingiunzione di pagamento) del Comune di Salorno, la legge provinciale numero 58 del 14 dicembre 1988 fissa parametri ben precisi, che imponevano la presenza di due bagnini, Ora la Dalfood avrà 30 giorni di tempo per presentare un eventuale ricorso al giudice di pace di Egna, oppure potrà saldare direttamente la sanzione. Il Comune, è bene sottolinearlo, gli ha applicato la sanzione minima (3.333 euro), perché per questo tipo di infrazione la contravvenzione poteva arrivare anche fino a 10 mila euro.

Ora resta dunque da capire solamente se i gestori del Lido - che hanno dovuto fare i conti con una stagione disastrosa dal punto di vista meteorologico - decideranno o meno di fare ricorso. Sulla carta la legge provinciale sembra lasciare peraltro ben poco margine di manovra.

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