Polo e carcere, l’ombra dei ricorsi 

Le opere ferme. In una sentenza del Tar del Piemonte su un caso simile sancito il principio che l’ente pubblico non può aspettare a lungo per i problemi di un’impresa in concordato. Preoccupazione in Provincia per i continuii rinvii di condotte



BOLZANO. Condotte non scalda i motori e i Poli restano al freddo. Ma c'è di più. Con nuovo carcere e biblioteca senza un orizzonte di cantiere plausibile, sulla Provincia potrebbero ora piovere i ricorsi di chi è rimasto escluso dall'appalto. A dischiudere questo scenario è stata, l'altro giorno una sentenza del tar del Piemonte che ha annullato l'aggiudicazione ad Astaldi, dopo la gara, dei lavori per il metro di Torino. Motivazione? Nessun aiuto è possibile se l'impresa, anche capogruppo, è in concordato. Con, in più, un passaggio da brivido per palazzo Widmann: «Nella gestione della gara, la stazione appaltante ( nel nostro caso la Provincia) deve stare molto attenta a non oltrepassare i limiti della sua discrezionalità - come riporta anche il Sole 24 ore - per venire incontro all'impresa in concordato perché rischia di subordinare l'interesse pubblico, all'interesse di un singolo concorrente, rischiando anche di essere accusata di piegare la procedura di gara per venire incontro alle esigenze del privato...». Riportato al caso Condotte-Poli, la vicenda torinese è fotocopiabile con quella bolzanina. Anche qui, la crisi prefallimentare del grande gruppo, sta inducendo la Provincia a continui rinvii rispetto all'esigenza primaria, in termini di interesse pubblico, che è quella di dotare Bolzano di due infrastrutture di cui ha estremo bisogno. Se riguardiamo l'agenda predisposta dagli assessorati al Patrimonio della scorsa legislatura l'abbattimento delle ex Pascoli avrebbe dovuto essere avviato già un anno e mezzo fa e l'appalto integrato di Condotte perfezionato nel 2018. A novembre i commissari di Condotte avevano promesso di avviare le procedure, così come era stato assicurato dagli stessi un mese e mezzo fa. Poi gli ostacoli derivanti dal mancato finanziamento da parte delle banche e, recentemente, la possibile manifestazione di interesse rivolta al mondo economico perché altre imprese subentrino a Condotte con il suo “pacchetto” di appalti infrastrutturali hanno rallentato i percorsi. L'altro giorno un funzionario provinciale aveva rivelato: «Temo non ci sia più tempo, se si aspetta ancora a decidere potrebbero arrivarsi i ricorsi dei bocciati nel bando...». I quali stanno aspettando che la Provincia avvii una exit strategy, prevista dai contratti di questo tipo: affidare i lavori alla seconda cordata classificata per il polo bibliotecario. Per il carcere, invece, il tavolo operativo è più complesso perché a Condotte è stata affidata anche la gestione ventennale della struttura e si tratterebbe ora di, eventualmente, scorporare la società di gestione da quella di costruzione. La Provincia e l'assessore Bessone sono in attesa delle decisioni dei commissari di Condotte che hanno finora soltanto promesso un avvio delle procedure di perfezionamento del progetto integrato. Nel frattempo in corso Libertà stanno iniziando i lavori di riqualificazione e, tra poco, anche quelli per il garage in piazza Vittoria. Cantiere, quest'ultimo che avrebbe dovuto precedere di poco quello del Polo, avviando così insieme una stagione di rinascita dell'intero rione. Infine il Comune: «Che la Provincia si decida - dice l'assessore Juri Andriollo - o Condotte mette nero su bianco date e fideiussioni e, oppure si prende atto di una troppo lunga attesa e si apre una nuova strada».













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