Bolzano

Ponte Roma, il nuovo accampamento preoccupa

Tende e case di cartone nascoste nella vegetazione sulla riva poco a sud di ponte Roma. La segnalazione della consigliera di Oltre,Barbara Pegoraro: «Terra di nessuno, inaccettabile» 



BOLZANO. Il 28 aprile scorso, le forze dell’ordine erano intervenute per sgomberare la piccola baraccopoli sorta vicino a Ponte Roma. Non erano mancati momenti di tensione perché, all’improvviso, quei ragazzi s’erano ritrovati senza casa e avevano dovuto andarsene in fretta e furia.

L’intervento, resosi necessario per consentire l’abbattimento di una struttura fatiscente sotto il cavalcavia, aveva di fatto lasciato una trentina di persone senza un posto in cui dormire. Persone che, con il passare dei giorni, dopo aver girovagato per la città con sistemazioni di fortuna, sono tornate nella zona di Ponte Roma.

Sempre sulla sponda orografica sinistra dell’Isarco, ma a sud del ponte, in un’area in cui la vegetazione molto folta nasconde tende e case di cartone. Tanto che è davvero difficile notare le tende, che pur si trovano a pochi metri dall’arginale dove migliaia di auto sfrecciano ogni giorno.

Una terra di nessuno con cui, però, numerosi bolzanini hanno avuto a che fare nelle ultime settimane. Più di una persona tra quelle che durante il giorno transitano sulla stradina che passa accanto all’accampamento hanno avuto, infatti, un’accoglienza tutt’altro che amichevole.

«Alcuni addestratori di cani che passano di lì al mattino – spiega la consigliera comunale della lista civica Oltre, Barbara Pegoraro, che ha già segnalato il problema al sindaco Renzo Caramaschi – si sono imbattuti in ragazzi che, con aria minacciosa, sono usciti dai cespugli e li hanno invitati a girare al largo. E non è il caso di discutere perché i cespugli sono alti e fitti e, senza nemmeno accorgetene, ti spunta qualcuno alle spalle».

I motivi per preoccuparsi, insomma, ci sono tutti. Ma ci sono anche altri aspetti, che vanno ben oltre all’occupazione di un fazzoletto di terreno. «Chi s’è accampato lì – spiega Pegoraro – scarica qualsiasi cosa nel fiume. Ovviamente non viene rispettata alcuna regola d’igiene, i ratti sono numerosi e ognuno fa ciò che vuole. Io stessa ho potuto vedere delle taniche di plastica galleggiare in quella zona mentre altri bolzanini, passando di lì, hanno avvertito un fortissimo odore di ammoniaca. Non so cosa se ne facciano dell’ammoniaca, ma certo è che se la scaricano nell’Isarco non va affatto bene».

L’impressione di chi passa, e che per ovvi motivi evita di fermarsi, è che l’accampamento si allarghi ogni giorno di più. «Mi risulta – rivela la consigliera – che le persone che vivono lì siano le stesse che i bolzanini vedono ogni giorno a Parco Stazione e che rifiutino ogni tipo di sistemazione offerta dal Comune e dalle associazioni. Mi chiedo, quindi, se è giusto che possano accamparsi dove vogliono e fare ciò che vogliono, sequestrando di fatto un tratto di argine e minacciando chi passa. Non credo sia accettabile. Come non credo che delle persone siano costrette a vivere in quelle condizioni, ai margini di una città come Bolzano».

Per questo, nei giorni scorsi, Pegoraro ha inviato delle mail per segnalare il problema ma. «Per ora nulla s’è mosso - conclude la consigliera –, ma non certo intenzione di fermarmi».













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