Ponte Sant’Antonio? Una passerella rischiosa e a pedaggio

Venne rifatto solo all’inizio del Novecento ma per molti anni il passaggio per i bolzanini rimase a pagamento


di Ettore Frangipane


BOLZANO. Al posto del ponte Sant’Antonio, comunque stretto e insufficiente ancora oggi, sul finire dell’Ottocento e fino al 1901 si trovava la sgangherata e pericolosa passerella che vedete nella foto a destra in alto. La chiamavano “Anton-Steg”, era localizzata pomposamente nel “Curort Gries” (così stava scritto sulle cartoline che la riproducevano), era transitabile ovviamente solo per i pedoni ed era addirittura a pedaggio. Quando tra i due comuni di Bolzano e Gries si abbatté il manufatto in legno che fu sostituito dall’attuale struttura in ferro, il “ponte Talvera” (1900), si pensò che era anche il caso di metter mano alla passerella. Fu pertanto abbattuta a sua volta e sostituita dal ponte attuale, oggi però nuovamente stretto e insufficiente. Ma vi furono rinnovate proteste, perché il pedaggio fu mantenuto ancora per anni. Comunque, i ponti tra i comuni di Bolzano e Gries divennero due, e più tardi tre, quando fu realizzato anche il pesante e antiestetico ponte in cemento armato, ad arco, che si trova sotto Castel Roncolo. In questa serie di foto diamo spazio ai bambini che genitori amorosi mettevano in posa specialmente all’estremità occidentale del ponte Talvera, magari con una mela in mano, per indurli a stare fermi. Merita di prestare attenzione anche agli indumenti invernali di Franca e Bibi Menguzzi: nel 1945, ultimo anno di guerra, non c’era modo di andare molto per il sottile nel vestirsi e nel vestire. E se non c’erano guanti, per tenere calde le mani non restava che infilarle nelle tasche dei pantaloni. Abiti comunque grigi e severi, anche per i bambini, altro che quelli variopinti e fantasiosi di oggi. Inviate le vostre foto a

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