Posta, ottanta cassoni fermi Indignati anche i postini 

La denuncia. I portalettere: mancano smistatori, corrispondenza bloccata da settimane In città recapito sotto organico di almeno venti unità. I sindacati: deve intervenire la Provincia


DAVIDE PASQUALI


Bolzano. Li hanno contati al volo, nei giorni scorsi: ottanta cassoni di posta al centro di smistamento di via Resia, pare ferma da settimane. Ci hanno pensato per bene, perché si rischiano comunque sanzioni disciplinari da parte dell’azienda che dà loro il pane per vivere, ma poi la loro coscienza li ha spinti a reagire, spedendo le fotografie al nostro giornale. Indignati al pari se non più dei bolzanini, che da tempo - per usare un eufemismo - ricevono la posta a singhiozzo. Sono i postini bolzanini, arcistufi di essere accolti in malo modo dagli utenti. Che ricevono posta in ritardo, o proprio non la ricevono. Dato che in città mancano almeno venti postini, e la situazione non potrà che peggiorare con l’arrivo delle ferie estive. E manca pure altro personale, in particolare quello che si occupa dello smistamento.

Il disastro

I dipendenti delle poste lo definiscono, senza tema di essere smentiti, un disastro. E le fotografie danno loro pienamente ragione. I carrelli sono zeppi di scatole di plastica gialle. Dentro le quali sta la posta da consegnare. «Ottanta carrelli zeppi di posta di varia natura fermi da settimane», sostengono i postini bolzanini.

La spiegazione pare sia questa: «Gli smistatori assunti a tempo determinato», precisano i postini entrando in dettaglio, «non sono stati confermati e quindi a smistare si sono trovati i soliti quattro, di cui due a tempo parziale, che c’erano prima della grande rivoluzione». La chiamano ironicamente grande rivoluzione, intendendo con questo l’accordo stipulato fra Poste Italiane e Provincia per migliorare il servizio. Che avrebbe dovuto sistemare tutto.

I sindacati

Ma così non è stato. Soltanto pochi giorni fa lo hanno rimarcato i sindacati altoatesini: «A Bolzano città mancano almeno venti portalettere».

Una situazione già ora difficile e lo diverrà ancora di più a breve, per via delle ferie estive. Lo denunciano i sindacati, che sostengono: «L’intervento della Provincia, seppur mosso da buoni sentimenti, finora non ha portato a risultati positivi o degni di nota».

È la categoria dei postali della Cgil a lanciare l’allarme. Come spiega il segretario provinciale Josef Lazzari, soprattutto a Bolzano città si riscontra un problema organizzativo: «Abbiamo venti portalettere in meno rispetto all’organico previsto, quindi la posta non consegnata ogni giorno si accumula e i portalettere sono in difficoltà. Ci sono raccomandate che rimangono ferme anche da settimane. Per non parlare delle lettere, delle bollette e dei settimanali che non vengono consegnati nei tempi utili. Il periodo estivo oltretutto non potrà che acuire la situazione».

Numerosi portalettere si sono rivolti alla categoria Slc/Cgil per esprimere la loro preoccupazione per non riuscire a garantire il servizio postale al livello qualitativo previsto. «Come ultimo anello della catena – precisa Lazzari – il postino non può essere ritenuto colpevole del disservizio. La causa di tutto va ricercata invece nella riorganizzazione del sistema del recapito messa in piedi a livello nazionale da Poste Italiane».













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