Prima casa, mutui in aumento del 20%

Si riferiscono al primo trimestre 2014. Perseghin: «C’è fermento: i tempi di vendita di un alloggio sono scesi da 6 a 3 mesi»


w


BOLZANO. Carlo Perseghin, presidente regionale della Fiaip (la Federazione italiana agenti immobiliari professionali), tira un sospiro di sollievo. Il mercato della casa nei primi tre mesi del 2014 ha dato chiari segnali di ripresa: i mutui erogati sono cresciuti del 20% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e soprattutto sono aumentati nettamente gli affari sul mercato dell’usato, con il tempo medio delle transazioni che si è ridotto da sei a tre mesi. Il problema principale resta quello della ritrosia delle banche a concedere mutui per la prima casa, se non a fronte di garanzie inattaccabili. Tra i motivi di soddisfazione anche i primi riscontri, positivi, della formula «rent to buy», sperimentata per la prima volta con successo a Bolzano. Comincia a scarseggiare, invece, il nuovo, complice l’esaurimemto delle offerte a disposizione.

I primi dati del 2014 sono confortanti, perchè testimoniano una ripresa nell’erogazione dei mutui. Come valuta questo nuovo trend?

«In questi casi preferisco le valutazioni prudenti a quelle dettate dall’euforia del momento, anche se il 20% di mutui in più in un trimestre rappresenta effettivamente un risultato di assoluto rilievo. Spero sia l’inizio di una ripresa vera, posto che il mattone in Alto Adige ha sempre tenuto di più che nel resto d’Italia».

L’incremento dei finanziamenti significa anche che le banche hanno allentato la presa rispetto al recente passato?

«Si e no. Nel senso che qualche istituto di credito si sta rivelando meno rigido del passato e ciò consente, indubbiamente, di concludere più affari. Ma le garanzie richieste sono comunque sempre importanti. Diciamo che per comprare casa è ancora necessario avere le spalle ben coperte».

Nel biennio della “crisi”, o comunque del periodo più difficile per il mattone, una casa si vendeva in sei mesi. Adesso siamo scesi a tre. Come valuta questo indicatore?

«È un aspetto assai positivo nel contesto di una generale ripresa del settore. Diciamo che una casa in vendita si “piazza” in tre mesi solo se la stima è stata fatta da un agente professionale. Che sa bene quali sono le dinamiche del mercato».

Tra le aspettative di chi vende e il “prezzo” che fa l’immobiliarista c’è una forbice ancora ampia?

«Dipende. Troviamo ancora chi si incaponisce e pretende una certa cifra. Per ottenerla rischia di aspettare, però, oltre un anno. Chi invece è più flessibile sa di poter chiudere più rapidamente che in passato».

L’usato continua ad andare meglio del nuovo?

«Gli appartamenti migliori - le occasioni vere - adesso restano in vendita sempre meno. Per Bolzano il nuovo, ormai, si sta esaurendo, senza contare ovviamente le palazzine lasciate a metà per le ragioni più disparate».

Come sta andando la formula «rent to buy» (affitto con riscatto) sperimentata per la prima volta nei mesi scorsi ad Oltrisarco?

«Il feedback del mercato è andato al di là delle più rosee aspettative. Le richieste sono state persino superiori alla disponibilità di alloggi, quindi amplieremo il ventaglio delle proposte. Anche a Bolzano piace l’idea di entrate in affitto riservandosi però il diritto di comprare e scalare la cifra pagata da un mutuo. Ne sentiremo parlare sempre di più in futuro».

Ma c’è ancora chi compra piccoli alloggi per avere una rendita, un tornaconto immediato?

«Sì, generalmente si tratta di appartamenti piccoli, con un valore di mercato di 130-140 mila euro, che in questo momento garantiscono una rendita attorno al 4%».

Come valuta i timori espressi dai piccoli proprietari sull’Imi?

«Con la nuova tassazione è stato colpito il settore immobiliare nel suo complesso, ma la verità è che, almeno per quanto attiene la prima casa, non paga quasi nessuno. Quindi l’Imi incide poco o nulla sulla scelta di comprare la prima casa».

Il giro d’affari del settore immobiliare è di 500 milioni di euro in un anno tra Bolzano e Trento. Crescerà a breve?

«Alla luce degli ultimi dati siamo cautamente ottimisti».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità