Prima rata dell’Imu, Caf presi d’assalto

Pirolo (Cgil): «Più 30% di accessi, vogliono sapere quanto pagheranno in tutto ma fino a settembre è impossibile»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Incognita Imu, assalto ai Caf . I Comuni, dai più piccoli ai più grandi, non hanno ancora inviato ai cittadini i prospetti con i calcoli sulla nuova imposta. Le lettere arriveranno nei prossimi giorni, in vista della prima scadenza del 18 giugno. Da settimane però i proprietari di case hanno iniziato a incalzare Caf, associazioni e commercialisti per sapere. E i Caf allargano le braccia. «Cosa vuoi dire alle migliaia di persone che vengono a chiederti informazioni? Niente, perché oggi sei in grado di elaborare solo la prima rata, ma il dato più importante sarà il conguaglio di dicembre e su quello oggi nessuno può pronunciarsi»: la denuncia arriva da Marco Pirolo, coordinatore della consulta provinciale dei Caf e amministratore delegato dei Caf Cgil.

La protesta. In questa incertezza sull’imposta-salasso, racconta Pirolo, «gli sportelli dei Caf sono in prima linea a incassare la rabbia e l’angoscia delle persone, che sanno che dovranno pagare una Imu sicuramente pesante, mentre l’Ici sulle prime case è stata nulla negli ultimi anni, ma non sanno quanto pesante. Risultato, non possono programmare il risparmio per arrivare preparati al conguaglio del 17 dicembre. Vengono da noi perché i Comuni finora non hanno detto nulla, se non annunciare che la rata di giugno verrà calcolata con le aliquote base, in particolare il 4 per mille sulle prime case e il 7,6 sul resto, agricoltura esclusa». Aggiunge Edi Wieser, coordinatore dei Caf della Cisl: «I nostri sportelli sono ben diffusi anche nelle vallate. L’Imu è vissuta con ansia dalle famiglie, molte delle quali vivono una contrazione del reddito, un fenomeno che tocca anche i dipendenti del settore turismo».

I quesiti. I Comuni hanno tempo fino a fine di settembre per deliberare le aliquote valide sul proprio territorio, in base alla flessibilità concessa dalla normativa nazionale e provinciale. Il Consorzio dei Comuni ha suggerito alcune linee, ricorda Pirolo, «ma la decisione spetta a ogni singola amministrazione. Abbiamo scritto ai 116 Comuni, ci ha risposto una quarantina, tra cui i principali, e tutti spiegano che la decisione sulle aliquote arriverà a settembre». I temi aperti, ricordano Pirolo e Wieser, sono le aliquote sugli immobili agricoli, le possibili agevolazioni per gli immobili concessi a titolo gratuito, gli anziani residenti in casa di riposo, gli immobili sotto tutela. Ma i Comuni devono anche decidere se aumentare fino al 10,6 per mille l’aliquota sulle seconde case lasciate sfitte. «Un provvedimento che caldeggiamo», ribadisce Wieser, «perché è giusto e potrebbe provocare l’immissione sul mercato di case in affitto». Pirolo: «E poi c’è l’incognita principale: il governo si è riservato eventuali aumenti delle aliquote in dicembre, se il gettito non sarà sufficiente». Anche se arriveranno i modelli prestampati dai Comuni (a Bolzano il calcolo verrà inviato a 30 mila contribuenti su 42 mila) molti cittadini si sono già mossi, per sapere almeno quanto costerà la prima rata. «Come Cgil abbiamo elaborato già 6000 modelli, con un aumento del 30% a Bolzano».

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