Primarie Svp, si cambia facce nuove per la Camera

Cinque candidati per la lista per le politiche: giochi del tutto aperti E l’eurodeputato Dorfmann appoggia Gostner contro Berger al Senato


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Nella Svp si muovono le acque. Michael Gostner, candidato alle primarie di domenica per il collegio senatoriale Val d’Isarco-Val Pusteria, l’outsider in lizza contro il vicepresidente provinciale Hans Berger, incassa il sostegno dei Bezirke della Val d’Isarco e della Alta Val d’Isarco. L’Obmann Herbert Dorfmann e l’Obmann Christian Egartner si schierano a fianco dell’avvocato brissinese e della candidata alla Camera Renate Gebhard: «Le loro competenze come giuristi possono garantire la migliore rappresentanza a Roma degli interessi del nostro territorio». Salta così il tradizionale patto elettorale con la Val Pusteria. I candidati alle primarie di domenica girano in lungo e in largo la provincia, le associazioni lanciano le proprie indicazioni di voto.

Se al Senato Berger e Karl Zeller risultano favoriti su Gostner e Klaus Runer, alla Camera la partita è più aperta. Cinque i candidati: Daniel Alfreider, Renate Gebhard, Klaus Ladinser, Albrecht Plangger e Manfred Schullian. La sfida è arrivare ai primi tre posti, ritenuti più sicuri.

La parola d’ordine è diventata «rinnovamento». Un interno della Svp, fuori dalla partita, se la ride: «Siamo diventati un partito di rottamatori». Hans Heiss (Verdi) da avversario politico sottolinea: «Alcuni candidati interessanti come Schullian e Plangger garantiscono la giusta spolverata di eccentricità e critica interna necessaria oggi alla immagine della Svp».

Daniel Alfreider, 31 anni, ingegnere di Corvara, vice Obmann della Svp, è il più tranquillo. In quanto ladino, per accordi di partito, avrà come minimo garantito il terzo posto. Se farà il pieno di voti potrà invece aspirare alla prima o seconda posizione in lista (il terzo posto tra l’altro è stato chiesto dal Patt nella trattativa con la Svp per l’accordo elettorale). «La cosa più importante è garantire condizioni chiare e sicurezza per la nostra provincia», sottolinea. Renate Gebhard, avvocato, 35 anni, consigliere comunale a Chiusa, viene sostenuta dalle donne Svp, di cui è vice presidente. È l’unica donna tra i nove candidati: «E questo è un peccato, visto che siamo la metà dell’elettorato. Corro da un incontro all’altro e cerco di portare più elettori possibili alle primarie. Sono giovane, un volto nuovo, le primarie danno la possibilità di scegliere tra debuttanti ed esperti, uomini e donne, o meglio donna». Di Klaus Ladinser, 47 anni, vice sindaco a Bolzano, imprenditore, si dava per scontata la corsa alle provinciali, invece ha anticipato i tempi puntando alla Camera. Ha il sostegno dell’economia e della Svp di Bolzano. Ha rinfrescato la sua immagine con la battaglia del Comune alle slot machine. Albrecht Plangger, 52 anni, funzionario alla dogana di Resia, è un omone innamorato della sua Venosta ma con studi a Milano e buoni contatti acquisiti negli anni della battaglia per l’energia. È stato il sindaco ventennale di Curon. Per lui si può usare la categoria dei sindaci ribelli: «Mi sento un rinnovatore. Lunga esperienza come amministratore, ma uomo nuovo nella politica “alta”. Finora le mie critiche le ho tenute dentro il partito, ma se riceverò il mandato degli elettori, allora alzerò la voce. Il mio impegno è contro il centralismo, sia di Roma che di Palazzo Widmann». Manfred Schullian, 50 anni, noto avvocato, assessore a Caldaro e presidente della cantina «Prima & Nuova». È arrivato alla Svp dopo una decina di anni come consigliere comunale di opposizione nella lista civica locale: «Non muovo critiche a singoli parlamentari uscenti, ma al sistema della Svp e a certi signori in abito grigio che si comportano come se avessero la verità in tasca, non avessero mai sbagliato, non potessero mai sbagliare».

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