Primavera del Fai, quest’anno tocca al Virgolo

Il 23 e 24 marzo, un itinerario quasi cittadino tra devozione, storia e natura



BOLZANO. Torna come ogni anno la Giornata di Primavera del Fai, che quest’anno si terrà il 23 e 24 marzo con lo scopo di aprire ai cittadini siti di notevole importanza, spesso meno noti e non accessibili ai visitatori, come è compito specifico della Fondazione, attiva dal 1975. La Delegazione FAI di Bolzano, ha quest’anno scelto di focalizzare l’interesse sulle bellezze artistiche e naturali del Virgolo, lo sperone di roccia che sovrasta la città, dandone una denominazione suggestiva: “ Virgolo: devozione, storia, natura”.

Sul Virgolo sorgono infatti la Chiesa del Santo Sepolcro cui si accede seguendo una Via Crucis oggetto di grande devozione, unica chiesa barocca di Bolzano e una chiesetta dedicata a S.Vigilio ricca di affreschi trecenteschi rappresentanti i cicli della vita di Maria e di S. Vigilio. Vi si può giungere anche attraverso la passeggiata del Virgolo, interessante sia dal punto di vista geologico che della flora e della fauna.

L’offerta complessiva si rivolge oltre che ai soci e ai cittadini in genere, anche agli alunni delle scuole dei due gruppi linguistici, con una modalità pedagogica all’avanguardia: l’insegnamento/apprendimento tra pari. Sono gli studenti stessi, denominati “ Ciceroni”, che opportunamente preparati da loro docenti illustrano ai compagni delle altre classi e scuole, le caratteristiche storico-artistiche dei siti da visitare, quest’anno anche naturalistiche.

Non sono stati tralasciati neppure i cittadini che provengono da altri stati e che parlano altre lingue perché aderendo ad un progetto dell’ufficio cultura provinciale “con nuove culture”, la Delegazione FAI di Bolzano organizza anche visite guidate in lingua albanese ( sabato 23 ore 15.00), spagnola ( sabato 23 ore 15,30) e russa ( domenica 24 ore 16.30)

Orario delle visite guidate alle due Chiese in italiano e tedesco:

sabato 23, ore 14.00-18.00 e domenica 24, ore 10.00-18.00 continuato, nel rispetto delle funzioni religiose nella chiesa del Santo Sepolcro (ore 11.00-12.00 e 16.00-17.00)

Shuttlebus con posti limitati (arrivo e partenza Viale Trento 1 - Villa Armonia), precedenza agli anziani

Orario percorso naturalistico Passeggiata del Virgolo:

al termine della visita alle 2 chiese, passeggiata su facile sentiero

sabato, ore 15.00-16.00-17.00 e domenica, ore 11.00-12.00-14.00-15.00-16.00

Accompagneranno i gruppi le guide del Corpo Forestale e gli esperti del Museo delle Scienze

Chiesa di San Vigilio al Virgolo

Documentata per la prima volta nel 1272, la chiesa conserva un ampio e pregevole ciclo pittorico eseguito intorno al 1385-90. Malgrado l’aspetto in parte lacunoso dovuto ai danni del tempo, ma soprattutto alle modifiche subite dall’edificio nel tardo ‘600, è ancora leggibile il progetto decorativo che comprende l’abside, l’arco santo e la navata. D’indubbio interesse è la decorazione delle pareti della navata in cui sono narrate Storie di Maria (a destra) e Storie di san Vigilio (a sinistra). La decorazione presenta un carattere organico, frutto della collaborazione di bottega tra il Secondo Maestro di San Giovanni in Villa e il Maestro delle Storie di San Vigilio. Nell’insieme il ciclo richiama i modi pittorici del Guariento cui si sovrappone un aggiornamento stilistico basato sulla pittura del veronese Altichiero, soprattutto nelle soluzioni architettoniche. Gustosi ed eleganti elementi di dettaglio connotano il ciclo, tra i più significativi della pittura del ‘300 a Bolzano.

Chiesa del Santo Sepolcro

La chiesa del Santo Sepolcro o del Calvario, si trova lungo la strada che sale al Virgolo ed è preceduta dalle Stazioni della Via Crucis. Le statue lignee seicentesche, originariamente nelle cappelle, opera di Georg Mayr, sono oggi conservate all’interno della chiesa. Sempre all’interno vi è il Santo Sepolcro di Cristo, preesistente all’edificazione della chiesa, cui si accede da un ingresso separato, adiacente al gruppo della Crocifissione. La costruzione dell’edificio risale al 1683-84, è a pianta centrale (croce greca) sormontata da una cupola ed è opera degli architetti Pietro e Andrea Delai. L’interno presenta una complessa articolazione architettonica in cui gli elementi strutturali si mischiano agli stucchi, ai gruppi scultorei relativi alla condanna di Cristo (Georg Mayr), alle statue singole di Andrea Pelli (Re David e Imperatore Costantino) e di Gerolamo Aliprandi (Quattro Evangelisti), nonché alla decorazione pittorica, creando effetti illusionistici secondo il gusto barocco. D’impatto soprattutto la decorazione della cupola opera di Gabriel Kessler dal complesso programma iconografico. L’imponente altare maggiore, nel vano del coro, è in stile classicista con pala di A. Martin Stadler del 1876

Virgolo – il piccolo Pan di Zucchero di Bolzano

Oggi il Virgolo, con il suo nome simpatico che ha un leggero, seppur sregolato tocco grammaticale, si presenta più che altro quale romantico dosso roccioso, ancorché perforato alla sua base dall’asse sempre trafficato dell’autostrada del Brennero. Ma l’ubicazione del piccolo Pan di Zucchero bolzanino ne ha fatto uno snodo strategico, in quanto proprio qui, già in età preistorica, nella fase romana e nei secoli centrali del medioevo si svilupparono importanti elementi del divenire e fiorire della città stessa. Infatti, è su questa balza rocciosa che si presume abbia avuto sede il “castellum Bauzanum” menzionato da Paolo Diacono, quale centro amministrativo del conte baiuvaro in zona di Bolzano nel lontano 680. E vi si aggiunga l’ex castello di Weineck (distrutto dal conte Mainardo II), poi la cappella di San Vigilio attestata sin dal 1275, ed infine la chiesa barocca del Santo Sepolcro, dromo ben visibile sino ai giorni nostri. Dal 1907 una funicolare (poi sostituita da una funivia oggi dismessa) rese più facilmente accessibile la roccia, fatto che risuona come monito a ripensare, con lungimiranza ecosostenibile, ad un rilancio del Virgolo nel suo affascinante insieme.

La natura del Virgolo

Virgolo è il nome di uno sperone roccioso di porfido, situato al margine sudorientale della città di Bolzano. Esso si è formato durante l’ultima era glaciale, verosimilmente per il fatto che il ghiacciaio nella valle dell’Isarco, diminuendo in spessore man mano che scendeva verso la conca di Bolzano, non aveva più avuto la forza di abradere la roccia porfirica fino al fondovalle. Il Virgolo è coperto da una vegetazione submediterranea: nelle zone esposte al sole predomina il bosco di roverella, in quelle ombrose e con elevata umidità atmosferica il bosco di carpino nero e orniello. In corrispondenza, la flora e la fauna sono anch’esse ricche di specie submediterranee. Già nell’Ottocento i Bolzanini apprezzavano il Virgolo come zona di ricreazione. Tanti naturalisti, sia della regione che provenienti dall’estero, visitavano il Virgolo e immortalavano le loro osservazioni nella letteratura scientifica. Non erano solo gli elementi submediterranei a suscitare l’interesse dei naturalisti, ma anche i campi coltivati ed i vasti prati, che oramai non esistono più.













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