Primi sms contro bullismo e spaccio

Il servizio, voluto dal Ministero, è stato appena istituito e stanno già arrivando le segnalazioni alla questura


di Antonella Mattioli


di Antonella Mattioli

BOLZANO

A ventiquattro ore dall’entrata in funzione anche in Alto Adige del “Servizio sms”, istituito a livello nazionale dal Ministero con il coinvolgimento delle forze dell’ordine, per la prevenzione e il contrasto dello spaccio di droghe e di fenomeni di bullismo, sono già arrivate le prime segnalazioni. Sono due sms, inviati al numero 43002, ritenuti attendibili e in fase di approfondimento, arrivati non da Bolzano ma dal circondario: in uno si denuncia spaccio di sostanze stupefacenti in un contesto scolastico, nell’altro un caso di bullismo nei confronti di una ragazza che, a detta di chi ha inviato il messaggio, non avrebbe il coraggio di uscire allo scoperto.

Secondo il commissariato del governo, queste prime segnalazioni sono la conferma che il servizio funziona. E quindi la miglior risposta a chi come il Forum prevenzione e l’assessore provinciale Philipp Achammer sono scettici: «In ambito scolastico sono preferibili degli interventi pedagogici piuttosto che singole azioni repressive».

Il commissario del Governo, Elisabetta Margiacchi, che alcuni giorni fa ha presieduto la riunione del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica convocata per l'esame dei dettagli tecnici e delle modalità operative del servizio, non vuole alimentare polemiche, ma ci tiene a far passare il messaggio che l’iniziativa, voluta dal Ministero, non è alternativa a quanto si è fatto finora, ma un’offerta di aiuto in più rivolta agli studenti, ai genitori e agli stessi insegnanti.

La scelta di puntare sugli sms è evidente: si vuole sfruttare il mezzo che, soprattutto i giovani, usano con maggior facilità. Non solo. Consente anche a chi soffre di timidezza di denunciare fenomeni di bullismo come di spaccio.

Inutile dire che non si potrà nascondersi dietro l’anonimato, per fare denunce false. È vero infatti che l’identità di chi segnala viene tutelata, ma è altrettanto vero che le forze dell’ordine sono in grado di risalire senza problemi all’autore dell’sms.

Il sistema, messo in piedi dai tecnici del Ministero, è facile: nell’sms basta inserire la provincia o la regione da dove si scrive, descrivere brevemente i fatti e inviare. In automatico l’sms verrà smistato e girato alla questura di competenza, nel caso specifico Bolzano. Dopo una prima verifica circa la fondatezza della denuncia, gli approfondimenti verranno demandati rispettivamente ai commissariati di polizia o alle stazioni dei carabinieri, a seconda di dove si svolgono i fatti.













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