BOLZANO

Professionali, è «boom» di iscritti a Bolzano

Il dirigente delle Einaudi: record di richieste per i corsi per estetiste e meccanici


di Alan Conti


BOLZANO. Uno dei termometri per misurare la salute di una scuola o di uno corso di formazione è il numero degli iscritti. Gli istituti, quindi, sono sempre contenti di poter fare i conti con un incremento delle domande. A Bolzano, però, ce n'è uno che deve fare attenzione e filtrare con molta attenzione e responsabilità le richieste in continuo aumento.

Il Centro Formazione Professionale “Einaudi”, infatti, è in costante crescita con una quota di alunni pari a 450. Cifra, però, che potrebbe anche essere molto più alta se non fosse proprio la scuola a m ettere un freno alle iscrizioni. L’imposizione di un limite, ovviamente, risponde a logiche precise. «Dobbiamo sempre avere un occhio vigile sul mercato del lavoro – spiega il direttore Mauro Bruccoleri – e i corsi che vengono attivati hanno un numero di partecipanti che riteniamo realisticamente assorbibile dalla nostra realtà occupazionale. Io, per esempio, potrei anche far partire due sezioni di formazione per estetiste, ma rischio di inserire cinquanta nuove figure professionali sul territorio. Farebbero troppa fatica a trovare occupazione in tempi brevi. E noi non possiamo illudere chi si rivolge alla scuola con l’obiettivo di trovare un lavoro».

Insomma, compito della scuola è anche quello di trovare un giusto equilibrio tra domanda e offerta di specifici profili professionali.

Tra i settori più richiesti, oltre alle estetiste, ci sono anche i grafici e gli auto-meccanici. Nel tempo della “liceizzazione spinta” una bella rivincita, dunque, per chi predilige le doti manuali e tecniche. La “vecchia” e solida formazione professionale ha saputo rinnovarsi rispondendo in tempo reale ai mutamenti e alle richieste del mondo del lavoro.

«Siamo contenti, anche perché cerchiamo sempre un contatto diretto con le aziende del territorio e non solo. Attraverso gli stage cerchiamo di creare le condizioni per una formazione a 360 gradi». Anche linguistica. «Certo - prosegue il direttore -, siamo stati i primi ad avviare i tirocini in Germania con un'impostazione di tipo strettamente aziendale. Per periodi abbastanza lunghi, di circa sei settimane, i ragazzi vivono nelle famiglie e nei giorni feriali fanno la vita d'azienda. Durante il fine settimana, invece, il professore d'appoggio organizza delle gite culturali il più possibile inerenti al percorso formativo. La città dipende dall'agenzia che segue il progetto con noi, ma di norma si tratta del centro-sud della Germania, da Norimberga a Stoccarda».

Il prossimo anno, comunque, rappresenta una tappa importante per il Centro Professionale anche dal punto di vista strutturale.

Sarà l’occasione per far entrare a pieno regime la nuova area laboratoriale realizzata in questi mesi.

«Abbiamo ospitato uno dei più grandi cantieri scolastici degli ultimi anni. Un orgoglio perché ci permette di riportare in un polo unico determinati corsi che erano temporaneamente spostati nelle sedi periferiche di via Galilei».

I laboratori, come è facile intuire, hanno una particolare importanza per una scuola professionale. «È uno degli aspetti che valutiamo nel decidere il numero di alunni delle prime. Dobbiamo garantire che tutti abbiano sempre una postazione di lavoro sicura e accessibile».

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