Professionali e cultura: si cambia 

La Lega: «Le scuole tedesche sfornano artigiani, le italiane no». Bessone: sui temi armonia con la Svp 


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Una seduta durata dalla mattina al pomeriggio e il gruppo di lavoro su urbanistica ed energia è già chiuso. Ieri è stato chiaro più che mai perché alle trattative con la Svp sieda la Lega e non i Verdi, che sull’urbanistica avrebbero chiesto di rimettere mano alla nuova legge, che entrerà in vigore nel 2020. Il quinto gruppo si è incontrato ieri per la prima volta. A differenza degli altri tavoli, ha già terminato il lavoro di confronto tra le proposte di Svp e Lega. Nessun attrito. Il materiale verrà consegnato al primo gruppo, che da sabato lavorerà alla stesura definitiva del programma di giunta. Tutti gli altri gruppi dovranno terminare le riunioni entro giovedì. A metà del percorso, il dato politico più importante viene riassunto così dal commissario leghista Massimo Bessone, impegnato ieri con l’urbanistica: «Mi sono confrontato con i miei colleghi della Lega e i tecnici che siedono negli altri gruppi. Il clima è buono. Siamo partiti diversi, non possiamo pensarla allo stesso modo su tutto, ma non potrei dire che ci siano degli scogli su qualche tema». Su sociale e Ipes, dove la Lega vorrebbe spingere di più, la Svp accetta di verificare alcune novità nelle regole e sul resto si lasciano parlare le leggi. Composizione della giunta, nessuna novità. La Svp deciderà tra Lanz e Maria Hochgruber Kuenzer.

SCUOLA E CULTURA. Prima seduta ieri per il quarto gruppo, che si occupa di formazione, famiglia, cultura e integrazione con Magdalena Amhof, Stefan Premstaller, Maria Hochgruber Kuenzer, Carlo Vettori, Luigi Nevola e Francesco Avanzini (ieri assente). La Lega è arrivata con pagine di spunti scritti sulla base di colloqui con docenti e famiglie. L’affondo più severo è arrivato sulle scuole professionali di lingua italiana. «Non è possibile che dalle professionali tedesche escano ragazzi pronti per il lavoro, mentre le professionali italiane patiscano problemi di disagio, dispersione scolastica, forte presenza di stranieri», accusa Vettori. E quindi? «Bisogna importare il modello tedesco». Sul bilinguismo la Lega non mette in discussione il modello della scuola divisa per gruppi linguistici. «Chiederemo il potenziamento del bilinguismo», anticipa Vettori. Ma la Lega critica l’applicazione del modello Clil (materie insegnate nella seconda lingua). «Con alcune felici eccezioni, il Clil in diverse scuole è diventata la compresenza dell’insegnante di italiano con accanto la collega di tedesco. Molte famiglie sono arrabbiate», riferisce Nevola. Tagliare il Clil? «No, ma intanto è meglio puntare sulla qualità che sulla quantità», così Nevola. Sulla cultura Vettori è ancora più duro: «Il sistema delle fondazioni funziona, non arriveremo con i panzer. Vogliamo mettere mano invece al sistema dei contributi, che ha premiato gli amici degli amici». Nella cultura e nella scuola la Lega propone «più attenzione alla dimensione locale. Bisogna capire meglio chi siamo».

URBANISTICA. Nel quinto gruppo, che si occupa di urbanistica, paesaggio, agricoltura, ambiente, energia, città e periferia, siedono Zeno Christanell, Siegfried Rinner, Christoph Baur, Massimo Bessone, Daniele Bonifacio e Davide Gemmellaro. La Lega ha spiegato di considerare con maggiore attenzione l’ambito urbano, ma anche il vicesindaco Baur ha sottolineato la necessità di dialogo tra capoluogo e Provincia. Bessone si dichiara contrario alla norma che ha ridotto i 10 metri di distanza tra edifici. Tra gli obiettivi condivisi, «meno quartieri dormitorio»: sì al decentramento di servizi.

SOCIALE. Il gruppo su sociale, sanità e lavoro ieri ha discusso dei contributi. Come per l’Ipes, è stato chiesto un approfondimento giuridico e uno finanziario con il presidente Kompatscher.

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