Profughi e clochard, in 100 per strada

Il piano di accoglienza “Emergenza freddo” partirà a metà novembre, nell’attesa spuntano i sacchi a pelo nei vicoli


di Riccardo Valletti


BOLZANO. Sono circa cento i senzatetto presenti in città che occupano di notte gli angoli più riparati dei vicoli con i loro sacchi a pelo. Una quantità in linea con il trend degli anni precedenti, ma che si palesa in maniera differente, con una presenza maggiore in centro e una composizione più fluida, tra immigrati, profughi scappati dalle strutture di accoglienza, clandestini di passaggio e clochard storici. «C’è una certa stagionalità - spiega Luca Critelli, capo della ripartizione provinciale delle politiche sociali - che abbiamo osservato anche negli anni passati, anche per quanto riguarda i mendicanti; i dati confermano che in questo periodo, forse per l’arrivo della stagione turistica dei mercatini, si registri un aumento, ma non si tratta di numeri molto differenti dagli anni precedenti». Ma la sensibilità della popolazione a questo tema è alta, e si moltiplicano le segnalazioni di senzatetto nelle strade laterali del centro. Gli “avvistamenti” sono avvenuti alle spalle del Duomo, in zona piazza Verdi e nelle aree di via Dodiciville e via Crispi. Sono ancora presenti accampamenti più o meno affollati nei pressi del fiume Isarco.

Difficile anche per gli addetti ai lavori, stabilire l’esatta condizione di ciascuno, dopo gli sfollamenti dei campi di fortuna allestiti sotto i ponti dei mesi passati, e gli arrivi di nuovi pullman di profughi con le puntuali fughe degli ospiti delle strutture, nel tentativo di trovare una via per il Nord senza essere identificati dalle autorità italiane. In molti casi, gli attendamenti si sono ricreati nel giro di pochi giorni, per altri è iniziata una peregrinazione alla ricerca di posto dove stare. E intanto incombe l’arrivo dell’inverno, con tutto quello che ne consegue in termini di emergenza umanitaria, pericolo per la salute e necessità di alloggi. Il piano “Emergenza Freddo” sta per ripartire, affidato all’associazione Volontarius, ma quest’anno non ci sarà la casa ai piani ad attendere i senzatetto.

«Stiamo realizzando un campo con container che daranno ospitalità a settanta persone - spiega Luca Critelli, responsabile della ripartizione provinciale del sociale - che sarà sempre nel rione Piani, ma occuperà l’area nella quale parte di un edificio è stato demolito». Ma il termine del 15 novembre per completare i lavori di approntamento del campo sembra a tutti abbastanza ottimista, e la previsione è che i container siano installati e pronti all’accoglienza non prima della fine di novembre. «Se ci dovessimo trovare in situazione di necessità - spiega Andrea Tremolada della Volontarius - l’accordo prevede che si possano utilizzare delle aree all’interno del Palaresia per gestire quei pochi giorni di attesa, in maniera del tutto temporanea». Tutto dipenderà dalle temperature che verranno registrate nelle prossime settimane.

La ripartizione politiche sociali della Provincia intanto smentisce la possibilità di un nuovo arrivo di profughi in sostituzione di quelli partiti giovedì scorso dalla casa di ospitalità di via Carducci. «Non sono previsti nuovi arrivi - conferma il direttore Critelli - né imminenti né a breve termine; quella di via Carducci è stata una situazione straordinaria che si è creata per il rifiuto di quelle persone, due mesi fa, di andarsene dalla Casa del giovane lavoratore».

Partiti i trentanove ospiti, quindi, in via Carducci non è prevista nessuna struttura di ospitalità. «Si è trattato di una soluzione di fortuna offerta dalla Caritas che gestisce quell’immobile, ma che non rientra affatto nei piani di ospitalità della Provincia; questa situazione di eccezionalità è terminata con la partenza del pullman».

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