Profughi in biblioteca 8.600 euro per “educarli”

Il Comune paga a Volontarius un piano sperimentale di integrazione di 3 mesi Sigismondi (Fratelli d’Italia): «L’amministrazione sta sfiorando il ridicolo»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. Da mesi la biblioteca civica (ed i suoi bagni) è diventata rifugio di profughi, immigrati e clochard. Che nelle sale ben illuminate del terzo piano fanno di tutto: bivaccano, s’addormentano, mangiano, navigano dalle postazioni internet gratuite, ricaricano i cellulari o li fanno andare col wi-fi. A volte capita che s’insultino o disturbino in vario modo chi in biblioteca ci va invece per leggere o per studiare.

E così il Comune, stanco delle continue lamentele dei frequentatori abituali, ha scelto gli operatori sociali di “Volontarius” per affrontare e risolvere la questione.

E lo ha fatto concedendo all’associazione un contributo di 8.600 euro per pagare i primi tre mesi del progetto denominato “Bibliocivica come luogo di...” - recita testuale la delibera «innovativo e sperimentale» - che scatterà il primo di ottobre - e che punterà all’integrazione ed alla convivenza con gli abituali fruitori del servizio. Alla fine dei tre mesi la giunta vedrà che fare: «Valuteremo attentamente gli esiti raggiunti». Per capire - supponiamo - se rilanciare o lasciar perdere. Alberto Sigismondi - consigliere comunale di Fratelli d’Italia - si dice allibito. «In un periodo in cui nessuno ha più soldi da gettare, e mi sembra che anche il Comune abbia i suoi pesanti grattacapi, l’amministrazione si permette di buttare 8.600 euro di denaro pubblico da investire in un progetto lungo solo tre mesi spesi per educare gli immigrati. Abbiamo travalicato ogni buonsenso, stiamo sfiorando il ridicolo. E la giunta ha deciso così - continua - nonostante il parere negativo della commissione consiliare alle attività sociali. Oltre a tutto mi piacerebbe sapere come mai un progetto simile non sia mai passato in commissione cultura». Nella delibera la giunta scrive tra il resto che - «con questa iniziativa “Volontarius” intende promuovere la convivenza tra gruppi di cittadini di origini e culture diverse secondo il concetto dello sviluppo di comunità, per limitare i disagi degli utenti abituali del servizio e per evitare soluzioni repressive e di allontanamento di gruppi di cittadini che già vivono in situazioni di fragilità ed esclusione sociale». La strada seguita dalla giunta - che non è piaciuta affatto alla commissione attività sociali che l’ha bocciata (3 voti favorevoli, 4 astenuti e 1 contrario), secondo la giunta farebbe comunque risparmiare perchè - se il Comune dovesse pagare delle guardie giurate - finirebbe per sborsare parecchio di più. «Abbiamo stimato il costo orario di un servizio del genere da affidare per esempio alle guardie giurate e ci siamo resi conto di come gli operatori sociali messi in campo da “Volontarius” ci faranno comunque risparmiare». ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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