Profughi, linea dura con i sindaci ribelli

Kompatscher: «Ne abbiamo 1.450 ma ognuno deve fare la sua parte». Solo 20 Comuni su 116 ospitano richiedenti asilo


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Senza alzare i toni, ma con chiarezza e determinazione, il presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher ha approfittato della «Giornata dei Comuni» a Scena – con gran parte dei 116 sindaci presenti – per ribadire come «in tema di migranti ognuno debba fare la sua parte». Nel suo intervento il governatore altoatesino ha sottolineato come in Tirolo i richiedenti asilo siano 8 mila, quindi le resistenze di molti primi cittadini sono fuori luogo. «Serve - ha aggiunto il governatore - la necessaria solidarietà da parte di tutti».

Del resto se su 1.450 richiedenti asilo poco più di 700 sono concentrati a Bolzano c’è chiaramente qualcosa che non va e bisogna rimediare in fretta. Ad ammettere che finora i Comuni periferici hanno fatto poco è stato lo stesso presidente del Consorzio Andreas Schatzer: «Su 116 Comuni altoatesini attualmente solo 20 danno un tetto ai richiedenti asilo. Finora molti erano impauriti dal fatto di dover ospitare 30-40 migranti: un contingente troppo elevato per paesi di 2-3 mila persone».

Lo «Sprar» per coinvolgere le piccole realtà. Lo strumento per uscire da questo vicolo cieco è lo «Sprar» (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), che consente ai Comuni di ospitare un minimo di 3,5 richiedenti asilo per ogni mille residenti, con la regia dei vari progetti affidata ai Comprensori. «Bassa Atesina-Oltradige e Pusteria si sono già attivati - assicura Schatzer - e la prossima settimana il tema sarà affrontato anche dalla val d’Isarco. Bolzano sarà sgravata: e non servirà il pugno di ferro». Ai paesini basterà mettere a disposizione anche due o tre appartamenti a testa per fare per intero la loro parte. «L’adesione allo Spar - conferma il sindaco di Egna Horst Pichler - è la soluzione migliore: il nostro Comprensorio si è già mosso. Entro settembre ospiteremo anche noi i primi richiedenti asilo».

Unità amministrative e avanzo. Tra gli altri temi caldi sul piatto c’era anche quello delle cosiddette «unità amministrative». Molti Comuni, che oggi faticano a trovare un segretario comunale o hanno il contabile che va in pensione, uniranno le forze. Spenderanno meno e avranno conti in regola. «Qualcuno - sottolinea Schatzer - partirà già entro il 2017. Ogni unità amministrativa potrà essere composta da 2, 3 o 4 Comuni. Dobbiamo capire se servirà una legge “ad hoc” oppure se bastano quelle esistenti. Si tratta di un processo virtuoso, per il quale dobbiamo superare anche gli ostacoli costituiti dai vari contratti di intercomparto». Per il 2017 la Provincia è riuscita a «salvare gli avanzi di amministrazione dei vari Comuni, ma per il futuro non possiamo dire - conclude Schatzer - di avere certezze».

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