Profughi: pronti ricovero, corsi e lavori per la città

Sono attesi in 60, oggi arrivano i primi 25. Resteranno al massimo 6-8 mesi I costi: 30,5 euro al giorno per ospite compresa la quota per le spese personali


di Giuseppe Rossi


MERANO. L'assessore provinciale Martha Stocker battezza il nuovo ricovero per profughi realizzato dalla Provincia sfruttando le baracche tra la via IV Novembre e i binari della ferrovia Merano- Malles, in passato ricovero per gli operai dell’impresa che ha realizzato il primo lotto della circonvallazione. E saranno i profughi a dare un nome al nuovo centro accoglienza.

Ieri mattina, l'assessore, accompagnata dal capo ripartizione politiche sociali Luca Critelli, ha illustrato il progetto che porterà ad occupare la struttura (in legno all’esterno, in muratura con aria condizionata e ventilatori all’interno) con 60 profughi, persone scappate dalla tragedia del nord Africa e in attesa di ottenere la protezione internazionale.

Saranno 60 uomini, la maggior parte giovani, non ci saranno donne e bambini Arrivano da Bolzano, dove hanno trascorso il primo mese in Alto Adige, durante il quale hanno effettuato tutti i controlli sanitari e hanno presentato domanda di asilo. I primi 25 profughi, tutti di origine subsahariana, arrivano oggi. Saranno loro a dover governare il centro facendo le pulizie, lavando e stirando i loro capi. Nel centro sarà presente 24 ore su 24 un dipendente o un volontario delle associazioni River Equipe e Volontarius, le due onlus che gestiranno la struttura per conto della Provincia.

Tutte le piccole stanze hanno un letto a castello con due posti, c'è una stanza adattabile per la mensa o per svolgere corsi, un piccolo ufficio, che fungerà anche da posto letto per il sorvegliante.

I costi "Mettiamo subito in chiaro – ha detto Stocker – che qui non c'è da guadagnare per nessuno ma da dare solidarietà. La Provincia pagherà a Volontarius 28 euro al giorno per ospite, importo che dovrà coprire tutte le spese, dal vitto al vestiario, dalle spese mediche alle iniziative per riempire le giornate. Ogni profugo avrà 2,5 euro al giorno per le spese personali. Per sistemare la struttura è stato speso poco o nulla: era già tutto pronto tranne qualche dettaglio e le pulizie". Il centro accoglienza assomiglierà a casa Arnika a Maia Bassa, dove sono accolti i rifugiati che arrivano per altre strade in Italia.

All'incontro era presente Giorgio Balzarini, che a fine maggio aveva proposto al sindaco le baracche alla stazione come soluzione tecnica di accoglienza. "Interessante che il sindaco abbia dato più ascolto a me - ha detto Balzarini - che ormai sono fuori dalla giunta, piuttosto che informare i suoi assessori".

Il programma Cosa faranno i 60 profughi nell'area della stazione? "Svolgeremo – hanno spiegato Claudio Rotelli, presidente di Volontarius, e Walter Petrone, presidente di River Equipe – dei corsi di lingua italiana e tedesca, poi dei corsi per far conoscere le regole, i diritti e i doveri. Non vogliamo che però restino rinchiusi in questo centro ed è importante che il Comune ci aiuti a coinvolgerli. I profughi saranno a disposizione per effettuare anche dei piccoli lavori di pubblica utilità".

Normalmente il 60/70% delle domande di protezione internazionale ottengono il via libera, ma per arrivarci questura e commissione territoriale di Verona impiegano nella valutazione dai 6 ai 7 mesi. La permanenza nel centro dei primi ospiti non supererà i 6-8 mesi.

La presenza In Alto Adige ci sono 570 profughi. Merano ospiterà 60 persone oltre alle 50 all’ex Arnika, a Prissiano arriveranno 40 persone, in Venosta altrettante. La Provincia, secondo gli accordi stipulati con Roma, accoglie lo 0,9% dei profughi in arrivo. "Solo per fare un paragone – ha spiegato Stocker – il Land Tirol attualmente ospita circa 3 mila migranti".

Centro mobilità La destinazione a centro accoglienza delle baracche, da un anno vuote, ha come effetto il ritardo nel passaggio dell’area al Comune, che lungo via IV Novembre vuole costruire il parcheggio interrato di attestamento, passaggio essenziale per la realizzazione del centro di mobilità alla stazione.













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