BOLZANO

Prostituzione, i protettori si sono spartiti Bolzano

Identificate dalla polizia 25 lucciole: ci sono romene, africane ma anche italiane. Sempre più clienti arrivano dalle valli, chiesti 40-50 euro a prestazione


di Alan Conti


BOLZANO. La prostituzione a Bolzano non conosce davvero crisi. La questura ha organizzato la notte scorsa una massiccia operazione di controllo del territorio per monitorare un fenomeno che non accenna a rallentare e che continua ad essere molto discusso. Gli agenti hanno identificato 25 ragazze di diverse nazionalità che vendono il proprio corpo stazionando anche per ore sulle strade cittadine. Prostituirsi non è reato (a differenza dello sfruttamento), ma i controlli periodici servono per avere sempre sotto controllo la situazione. Rimane la logica della spartizione territoriale per nazionalità anche se la tendenza è meno marcata rispetto al passato. Le donne nigeriane, ad esempio, si trovano nella zona dei Piani, in particolare in via Macello dove si registra un continuo via vai di clienti. Le ragazze di nazionalità romena o dell’Est, generalmente, si prostituiscono in via Renon all’altezza del sottopasso dopo la funivia. In zona industriale, invece, ci sono anche cittadine italiane. Particolarmente richieste sembrano essere le donne albanesi, i cui protettori scelgono sempre diversi punti della città. Quasi tutte le ragazze sono controllate da organizzazioni criminali di diverso livello, alcune con ramificazioni anche in altre città, tanto che si assiste anche ad uno scambio continuo di lucciole. Lo sfruttamento delle squillo è sistematico.

Ad alimentare il mercato sono ovviamente i clienti. L’analisi di quanto accade non è semplice, ma alcune tendenze sembrano ormai acclarate. Pare, infatti, che i frequentatori più assidui delle strade del capoluogo siano i valligiani. Le stesse forze dell’ordine hanno registrato, infatti, un trend in costante aumento. La percentuale di clienti che arriva a Bolzano per cercare del sesso a pagamento sarebbe ormai pari a quella dei residenti nel capoluogo. Una tendenza che preoccupa perché garantisce nuovi sbocchi al mercato.

I prezzi oscillano dai 40 ai 50 euro a prestazione e le donne più richieste possono anche essere costrette ad avere dieci rapporti in una notte e racimolano in tal modo tra i 400 e i 500 euro.

La gran parte dei soldi, come noto, finisce nelle mani delle organizzazioni criminali. Un’altra novità sarebbe l’offerta di prestazioni lampo in alcuni vicoli del centro storico (come i corridoi di via Streiter). Per il sesso orale basterebbero dieci euro. Non a caso nell’ambito di questi controlli la squadra volante della polizia coordinata da Antonio Caliò ha arrestato una cittadina spagnola di 27 anni, Garcia Encarnation Del Espino, che aveva spinto un uomo in un luogo appartato toccandolo e rubandogli il portafoglio con una ventina di euro. Diversi i precedenti, più o meno con le stesse modalità, a carico della donna.













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