il caso

Provincia, 2.400 permessi per fare il doppio lavoro

La dipendente più pagata incassa 26.877 euro per consulenze informatiche. Il direttore generale: «Chi sgarra rischia il posto: una decina i casi ogni anno»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Sono 2.400 le autorizzazioni – di cui alcune decine anche a dirigenti – che la Provincia ha firmato nel 2016 ai propri dipendenti che hanno chiesto il permesso di fare un secondo lavoro retribuito, un'attività che non può superare il 30% dello stipendio lordo. Si spazia dal commercio alla ristorazione, dall’informatica alle attività artistiche, dall'agricoltura alla musica. Ci sono dipendenti che, come secondo lavoro, sono arrivati ad incassare poco meno di 27 mila euro, segno che il primo lavoro frutta loro circa 90 mila euro. Ma non è la regola, per molti la seconda attività incide per 10-15 mila euro l'anno, una cifra comunque di tutto rispetto, che conferma la disponibilità di tempo libero. Il direttore generale della ripartizione personale Hanspeter Staffler ritiene che si tratti di «un compromesso ragionevole con il quale si può convivere».

Si tratta, a suo giudizio, di «lavoratori fortunati per il fatto di aver trovato due occupazioni talvolta anche ben retribuite». Quando vengono concesse le autorizzazioni la Provincia si limita a verificare «che il lavoro fatto all'interno dell’amministrazione sia soddisfacente». Le 2.400 autorizzazioni in questione (alcuni dipendenti ne hanno più d’una), riguardano una platea di circa 10 mila provinciali.

Chi fa il furbo perde il posto. Non mancano i furbi, ovvero coloro che fanno una seconda attività in nero. «Siamo nell'ordine di una decina di casi l'anno - precisa Staffler - e chi viene sorpreso a fare un altro lavoro senza aver chiesto il permesso rischia molto. In alcuni casi anche il licenziamento, a seconda della gravità dei casi».

I lavoratori più pagati. In testa alla classifica per il 2016 c’è la dottoressa Carmen Oberparleiter, dipendente dell’ufficio idrografico, che - come primo lavoro - si occupa della «cura del database di misura». Ha dichiarato, poi, 26.877 euro per la produzione di software e consulenza informatica. Al secondo posto c’è Nathan Chizzali, che ha guadagnato 24.800 euro nel settore delle attività creative, artistiche e di intrattenimento. Al terzo posto la dottoressa Leni Ferraris, che fa parte dell’equipe psicologica dell’Azienda sanitaria e nel 2016 ha dichiarato 23.520 euro nel settore dei servizi alla persona.

Seguono Katja Trojer (educazione e istruzione) con 23 mila euro, Siegfried Tappeiner (Ingegneria civile) con 20 mila euro, Manuel Lanzinger (commercio) con 18.100 euro, Norbert Gianmoena (18.000 euro, attività creative, artistiche e di intrattenimento), Julian Mueller (architettura, ingegneria ecc., 18 mila euro) e Georg Schneider (artigianato, 18 mila euro). Tra le autorizzazioni più curiose c’è quella ottenuta da Maria Theresia Hofer che guadagna come secondo lavoro 17.194 euro nel settore pulizia e disinfestazione.













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