Provincia: energia, più quote ai Comuni

Kompatscher: «Manterrò la promessa di ridurre il peso provinciale». Società unica presentata alla maggioranza comunale



BOLZANO. Energia, se la grande società provinciale, frutto della fusione Sel-Aew, è il primo passo, arriverà la seconda fase con il coinvolgimento di tutti i Comuni. Il presidente Arno Kompatscher annuncia che verrà rispettato l’impegno elettorale di cambiare la politica energetica provinciale. Così Kompatscher: «Ci sarà una seconda fase in cui la Provincia ceda parte delle proprie quote ai Comuni». L’ipotesi è che la Provincia rinunci ad avere la maggioranza, anche per attenuare il conflitto di interessi. Slittano intanto i tempi per la fusione. I consigli comunali di Bolzano e Merano verranno probabilmente convocati il 3 e 4 dicembre. Kompatscher sottolinea il suo appoggio alla operazione. «Sel e Aew si sono espresse, ora le decisioni spettano alla proprietà. Sono convinto che il progetto, se andrà in porto, sarà interessante per l’economia di tutta la provincia». Un riassunto dei dossier delle società incaricate da Sel e Aew è stato presentato ieri alla maggioranza comunale, alla presenza del direttore generale di Aew Nicola Calabrò e dei rappresentanti di McKinsey e Banca Imi. La nuova società vedrebbe il 55% di quote alla Provincia, il 41,5% a Bolzano e Merano, il 3,5% alla Selfin dei Comuni. La trattativa è ancora in corso, ha chiarito il sindaco Luigi Spagnolli. Tra le ragioni portate a favore della fusione c’è lo scenario di medio periodo con riduzione del consumo di energia e taglio delle tariffe. La «due diligence» della McKinsey confronta l’attuale margine operativo lordo di Aew (85 milioni di euro) e Sel (148 milioni) con quello previsto nel 2020, che vedrebbe Aew scendere a 71 milioni e Sel a 96. Le due società unite puntano a diventare la prima realtà idroelettrica nel nordest e la terza in Italia. Tra il 2020 e 2030, è la proiezione, la società unica avrebbe un margine operativo lordo di 212-228 milioni, grazie a sinergie di costo e di ricavi. In sintesi, le società divisi affronterebbero una perdita del 15-20% entro il 2030, mentre unite crescerebbero del 15%. A un mercato in diminuzione, è stato detto, va affiancata una politica di allargamento dell’offerta, partendo dai servizi. Malumori della maggioranza sui tempi stretti per chiudere la operazione, i dubbi sulle proiezioni sui costi e la scarsa chiarezza sul valore attribuito alle concessioni vinte illecitamente da Sel. Aew ha ricorsi pendenti per 803 milioni, nella trattativa sui valori delle due società sembra pare che verrebbe considerata una cifra intono a 111 milioni. (fr.g.)

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