Pusteria mobilitata per l’ospedale

Sette consigli comunali si sono riuniti per ribadire l’importanza dei servizi e dei reparti periferici


di Aldo De Pellegrin


VAL PUSTERIA. Mai, in passato, si era assistito in val Pusteria ad una tale manifestazione di dissenso rispetto ai programmi dell'amministrazione provinciale. mai come è successo lunedì alla casa Josef Resch di San Candido. Facendo seguito a una convocazione partita dall'amministrazione comunale di San Candido, infatti, ben sette consigli comunali della val Pusteria - fatto già di per sè inedito in Alto Adige - si sono riuniti in seduta plenaria per ribadire, unitamente ai vertici dell’Azienda sanitaria comprensoriale della val Pusteria e alla Presidenza della comunità comprensoriale pusterese, l'importanza del mantenimento in vita e in funzione ed anche dello sviluppo degli ospedali periferici con tutti i loro attuali servizi al cittadino.

Il sindaco di San Candido Werner Tschurtschenthaler ha sottolineato l'importanza di quanto stava accadendo e della trasversalità, soprattutto politica, che la riunione congiunta di sette consigli comunali dell'Alta Pusteria stava assumendo (oltre alla storia di incertezze sul futuro dell'ospedale di San Candido), e il presidente della comunità comprensoriale Roland Griessmair ha illustrato i significati presenti e futuri della collaborazione e delle attuali e possibili sinergie future fra gli ospedali di Brunico e di San Candido, non solo a favore della sanità decentralizzata della val Pusteria e della sua popolazione, bensì anche in favore di uno sviluppo delle eccellenze di una sanità pubblica, come quella altoatesina, che ha in sé ampie potenzialità da sviluppare.

Da parte loro i vertici della sanità valligiana, incarnati dal direttore generale del Comprensorio sanitario pusterese Walter Amhof e dal direttore sanitario, già unico, degli ospedali di Brunico e San Candido Thomas Lanthaler, hanno manifestato la loro solidarietà con l'iniziativa, riconoscendo l'importanza degli ospedali periferici e della decentralizzazione della sanità nel senso dei servizi più vicini al cittadino e alle famiglie e informando sulla sempre più forte corrente di pensiero che, nell'ambito della riforma sanitaria provinciale legata da una necessaria "spending review", appare propensa a una nuova, seppur più agile valorizzazione degli ospedali periferici finora a rischio di chiusura.

Una tesi sostenuta, nelle loro dichiarazioni, anche dai sette sindaci di San Candido, Dobbiaco, Sesto, Villabassa, Braies, Monguelfo e Valle Casies che hanno preso la parola unitamente ai portavoce dei vari gruppi consiliari all'interno dei rispettivi consigli comunali, a testimoniare la solidarietà all'iniziativa popolare trasversale che da anni si batte per il mantenimento dell'ospedale di San Candido e per una garanzia di continuità nel lavoro del personale che vi opera, con premiata competenza e professionalità. L'assemblea ha quindi ratificato all'unanimità dei presenti, la risoluzione sul mantenimento e lo sviluppo possibile per l'ospedale, già sottoscritta nello scorso autunno da consiglio comunale di San Candido e inviata al governo provinciale.

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