Rabbia e critiche dopo il falso allarme «Si tratta di un reato»

Le ricerche nell’Isarco di due giovani che erano a Bolzano Il biasimo dei soccorritori e di tanti messaggi sui social


di Fabio De Villa


BRESSANONE. A carnevale ogni scherzo vale. Devono avere pensato una cosa del genere i ragazzi che nella serata di giovedì hanno montato alla perfezione uno scherzo di quelli che però rischiano davvero di essere pagati molto cari.

Un falso allarme per persone cadute nel fiume Isarco che ha mosso un centinaio di soccorritori fra vigili del fuoco, sanitari e carabinieri.

La rabbia dei volontari che rischiano ad ogni uscita la loro pelle, si unisce a quella che caratterizza un gran numero di messaggi nei social network con tanti brissinesi che condannano duramente l'atteggiamento dei ragazzi, probabilmente non consapevoli delle conseguenze a cui stavano andando incontro.

Le autorità sono molto chiare in questo contesto: “Si tratta di un reato. Chiunque, annunciando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l'Autorità o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio è punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda fino a 516 euro. Ora bisognerà valutare cosa effettivamente sia accaduto e le responsabilità degli altri due ragazzi, quelli che sono stati dati per dispersi nel fiume, che in realtà, in quel momento, si trovavano a Bolzano e che probabilmente sono anche estranei ai fatti di giovedì”.

L'unico colpevole dunque, potrebbe essere il giovane che giovedì sera, fermando un automobilista di passaggio in zona industriale, ha lanciato l'allarme.

Come prassi vuole in questi casi, la segnalazione è bastata per far scattare l'allarme generale e portare sul campo un centinaio di vigili del fuoco volontari di cinque caserme, i carabinieri, i sanitari della Croce bianca e i sommozzatori volontari del gruppo di soccorso acquatico della zona.

L'allarme di giovedì è scattato poco dopo le 19.30. “Il ragazzo era visibilmente sotto shock – racconta il testimone della vicenda, ovvero l'automobilista fermato – Probabilmente era anche alterato dall’alcol perché non camminava nemmeno bene”. Così è scattato l'allarme di grado “5” presso il centro di protezione civile, coinvolgendo presto anche i distretti e le caserme di Millan, Albes, Sarnes, San Pietro Mezzomonte fino ad arrivare a Chiusa.

Il letto del fiume è stato battuto a piedi dai pompieri muniti di torce, mentre i sommozzatori hanno perlustrate le acque del fiume sui rispettivi gommoni. Attimi concitati che si sono protratti per ore, in quanto il giovane che aveva segnalato l'accaduto stentava a dare una versione credibile dei fatti. Solo alle 21.30 si è scoperto che i ragazzi segnalati come dispersi in realtà erano sani e salvi a casa a Bolzano.

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