Ragazza difende l’amica, aggredita vicino a scuola

La studentessa minacciata e strattonata già tre volte da un gruppo di giovani Via Resia, seguita e picchiata mentre va la liceo Pascoli. Indagini della polizia


di Susanna Petrone


BOLZANO. Andare a scuola per una studentessa del liceo artistico “Pascoli” è diventato un incubo. Da una settimana è finita nel mirino di un “branco”, che in sette giorni l’ha aggredita e picchiata già tre volte. L’ultimo episodio: ieri mattina, in via Resia, a pochi metri dall’ingresso dell’istituto.

A far scattare le ritorsioni del gruppo di ragazzi - quattro bulli, tutti extracomunitari - è stato l’intervento della studentessa a difesa di una compagna molestata sessualmente dal branco circa dieci giorni fa. Un bel gesto, ma l’inizio di un calvario. La giovane ha osservato la scena ed è intervenuta. Ha detto ai quattro bulli: «Se non la lasciate stare, chiamo la polizia». Ha tirato fuori dalla tasca il cellulare, pronta a fare il numero. E sono subito scappati.

Ma non finisce qui. Arriviamo a giovedì, 6 novembre: come ogni mattina, la studentessa percorre via Resia per raggiungere le Pascoli. Ma arrivata all’altezza della chiesa “Madre Teresa di Calcutta” le viene sbarrata la strada: il branco la stava aspettando. Voleva fargliela pagare per aver “osato” intervenire. La giovane viene aggredita fisicamente. Partono calci e pugni, insulti pesanti. La studentessa però si difende. Lotta come una leonessa. Riesce a stendere uno dei bulli. Gli aggressori scappano. La preside viene informata dei fatti. Arriva la polizia che raccoglie le dichiarazioni della vittima.

Passano i giorni. Il branco torna a colpire: lunedì mattina, stessa ora, stesso posto. Questa volta però sono solo in due. Ricominciano con gli insulti. La studentessa viene spintonata e scaraventata a terra. La picchiano. I due extracomunitari, per non attirare troppo l’attenzione, scappano di nuovo. Le giurano che torneranno. Che le «spaccano la faccia».

Per la seconda volta vengono avvisate le forze dell’ordine. Hanno una descrizione degli aggressori, ma non risultano tra le persone fotosegnalate. Non fanno parte degli studenti del liceo artistico e quindi è difficile identificarli. La ragazzina è spaventata, ma non demorde e continua ad andare a scuola. Ieri mattina, infine, la terza aggressione. Sono in quattro. Le vogliono dare un’altra “lezione”. Facile prendersela con una ragazzina quando si è in tanti. Facile quando aggredisci la tua vittima alle spalle per essere certo che non avrà il tempo di reagire. La famiglia della giovane bolzanina non sa più che cosa fare. Si tratta della terza aggressione in sette giorni. La polizia ha dato il via a una serie di accertamenti e ha iniziato ad effettuare più controlli attorno alla scuola. Si spera di poter identificare il branco il prima possibile.

Nei prossimi giorni verrà accompagnata dalla famiglia e dagli amici per essere certi che i quattro aggressori non le possano più torcere un capello. Si tratta comunque di un episodio grave: la studentessa voleva solo difendere un’ amica. Ha fatto quello che riteneva più giusto: aiutare una persona in difficoltà. Con il suo gesto coraggioso è finita sulla “lista nera” di un branco, che però ormai ha le ore contate.

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