Rai alla Provincia, la redazione si spacca

Sender Bozen da Durnwalder. Il cdr: giù le mani dal servizio pubblico


Davide Pasquali


BOLZANO. La Rai locale si è spaccata. Una delegazione del Sender Bozen mercoledì si è fatta ricevere dal presidente Durnwalder, per perorare la propria causa e chiedere lumi riguardo alle trattative con Roma per il finanziamento dei programmi Rai per le minoranze. Durnwalder si è dichiarato ottimista. La redazione italiana e ladina è stata di fatto scavalcata.

I redattori del Sender Bozen Peter Malfertheiner, Ulrieke van den Driesch e Andreas Feichter hanno diffuso una nota sulle trattative per il finanziamento dei programmi Rai per le minoranze in Alto Adige. Vi si legge: «Questo pomeriggio una delegazione di giornalisti e programmisti ha incontrato il presidente della Provincia. Durnwalder si è dimostrato ottimista di concludere presto le trattative con la Rai».

Alcuni dettagli, si prosegue, «devono però ancora essere approfonditi; ma anche dalla Rai sono venuti segnali positivi, ha affermato Durnwalder». Il recente incontro con la presidenza del Consiglio dei Ministri «è stato ugualmente costruttivo». I rappresentati dei dipendenti hanno spiegato la situazione precaria in azienda.

«La Rai - si spiega oltre - non prende decisioni affermando che sono in corso trattative con la Provincia. Questa situazione di stallo secondo i dipendenti lede gli interessi dell'azienda stessa». Tradotto, i colleghi del Sender Bozen premono. A proposito del comunicato diffuso dal comitato di redazione di Rai - Sender Bozen «su un incontro avvenuto tra "una delegazione di dipendenti" della sede Rai di Bolzano e il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder», il Cdr della redazione di lingua italiana e ladina («che ha un unico organismo sindacale di base, almeno fino a quando i colleghi di lingua ladina non saranno costituiti in una redazione autonoma») tiene a precisare di «essere totalmente estraneo all'iniziativa».

Il Cdr italiano e ladino si riconosce nella linea dell'Usigrai, «che da tempo si batte per una riforma della legge sulla governance della Rai, per liberarla dai condizionamenti dei partiti e dei governi di turno, sia nazionali che locali». Per questo, i giornalisti auspicano che «la trattativa in corso sulla convenzione per le trasmissioni delle minoranze linguistiche - nel cui finanziamento la Provincia di Bolzano dovrebbe subentrare alla presidenza del Consiglio dei ministri - serva a dare certezza di risorse ai colleghi delle minoranze tedesca e ladina, dopo i tagli decisi dal governo».

Il cdr italiano e ladino valuterà invece «negativamente - come abbiamo sempre fatto - ogni tentativo di attribuire alla Provincia poteri di controllo sul servizio pubblico radiotelevisivo estranei allo Statuto d'autonomia e ai principi dell'ordinamento radiotelevisivo nazionale, che andrebbero nella direzione contraria alla riforma auspicata dall'Usigrai». Si torna infine a chiedere con vigore «un incontro formale all'azienda, per informare le rappresentanze sindacali e tutti i dipendenti della sede Rai di Bolzano sui contenuti della futura convenzione».

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