Referendum anti Italia il gelo di Durnwalder

Il presidente sulla mozione di Eva Klotz: «Non possiamo appoggiarla La Svp non abbandona la propria linea a favore dell’autonomia»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. «I desideri sono molti e vari. Poi c’è la realtà e la Svp è un partito che da decenni si muove seguendo la strada dell’autonomia, l’unica che dia risultati. Se ci chiedono di votare a favore di un testo che impegna la Provincia a organizzare il referendum sull’autodeterminazione, non potremo assolutamente aderire»: così il presidente Luis Durnwalder anticipa la propria posizione sulla mozione della SüdTiroler Freiheit a favore del refererendum per l’autodeterminazione che volutamente Sven Knoll ha chiesto di scongelare dopo oltre tre anni di attesa e discutere nella sessione di questa settimana in consiglio provinciale. «L’adunata degli alpini ci sta facendo capire chi è il vero padrone di casa in questa terra», ha spiegato Knoll, confermando di avere scelto apposta la settimana dell’adunata per la discussione.

La Svp deciderà nella Parteileitung di oggi come votare la mozione. Un notevole gelo verso il partito di Eva Klotz trapela anche dai Freiheitlichen pure firmatari della mozione nel dicembre del 2008: «Non è il momento più giusto».

Sven Knoll ha annunciato che il testo originario verrà modificato. La versione attuale con il titolo «Applicazione del diritto all’autodeterminazione» si chiude proclamando che «il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano si schiera a favore del diritto all'autodeterminazione dei popoli e appoggia lo svolgimento in Alto Adige di un referendum ai sensi dell'articolo 1 dei patti dell'Onu sui diritti umani. Si incarica inoltre il presidente della Provincia di stabilire un preciso calendario e piano d'azione con i passi necessari a tal fine, e poi di avviarli e metterli concretamente in atto». L’elemento discriminante, avverte Durnwalder, sta proprio nella parte operativa. Se verrà conservata o meno: «Secondo me non ha alcun senso parlare di un referendum. Con i cittadini abbiamo l’obbligo di essere sinceri. Fare un referendum di questi tipo significa non avere alcuna possibilità di vederne l’applicazione in caso di vittoria dell’autodeterminazione. La Svp prosegue con la propria linea a favore dell’autonomia. Altro è parlare di diritto all’autodeterminazione come un principio». Cauti anche Ulli Mair e Pius Leinter, Obfrau e capogruppo dei Freiheitlichen: «Avevamo firmato quel testo a inizio legislatura. Noi siamo a favore dello Stato libero. Ritirare fuori la mozione adesso, con gli alpini in arrivo, non ci sembra opportuno».

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