Renzi: commercio libero nelle zone produttive

Pubblicata la legge («Decreto competitività») che dà il via libera ai megastore Duzzi e Zeller: serve una soluzione politica. L’Aspiag: «Abbiamo vinto noi»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Sul commercio Roma, e il Governo, hanno zittito la Provincia e dato un sostanziale via libera ai megastore, anche nelle zone produttive. Mentre a Bolzano, infatti, la giunta e le associazioni di categoria (l'Unione in particolare) stavano collaborando alla stesura di un testo da inserire in una nuova norma di attuazione (da presentare entro l’anno) é stata pubblicata la legge di conversione del Dl 24/6/2014 (il cosiddetto “Decreto competitività”), grazie al quale sono entrate in vigore le proposte presentate da Federdistribuzione. Una di esse, la principale in chiave altoatesina, consente di limitare o impedire la presenza di esercizi commerciali solo qualora vi sia la necessità «di tutelare la salute, i lavoratori, l'ambiente e i beni culturali».

La novità. In pratica viene cancellata con un colpo di spugna la possibilità, introdotta nell'agosto 2013 con il "Decreto del fare 2", di prevedere zone vietate agli esercizi commerciali o limitazioni ad aree dove possano insediarsi attività produttive o commerciali. «Si ritorna - spiega in una nota la stessa Federdistribuzione - alla situazione antecedente al provvedimento dell'agosto 2013 che aveva introdotto nuove competenze non legittime in capo alle Regioni e alle Province autonome».

Decide il Governo. A dettare le regole del gioco, anche per le speciali, sarà d'ora in avanti lo Stato e la tutela ad oltranza delle zone produttive da parte della Provincia non avrà più appigli legali. La novità è contenuta all'articolo 22 ter della legge 11 agosto 2014 numero 116.

Per la Provincia che stava lavorando ad un provvedimento di segno opposto, come confermano anche le parole del vicepresidente dell'Unione Dado Duzzi, si tratta di una doccia fredda. Il Governo Renzi, sul tema delle liberalizzazioni, si conferma molto più vicino alla linea di Monti che non a quella di Letta.

«Deriva centralista». Per dirla con le parole della Volkspartei potrebbe trattarsi di una delle tante "derive centraliste", anche se l'onorevole Karl Zeller lascia ancora aperto uno spiraglio e spera ancora di riuscire a risolvere la partita con un blitz in Parlamento, grazie anche ai buoni uffici con una parte del Pd. «Anche noi ci stiamo lavorando da mesi - ammette Duzzi dell’Unione - e ci siamo confrontati a più volte con il presidente Kompatscher». Ma tanto la Provincia quanto l'Unione commercio sanno che la corsa questa volta è tutta in salita perché le interpretazioni della Corte Costituzionale e la linea a riguardo del Ministero dello Sviluppo economico vanno esattamente nella direzione opposta.

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