Riapre il museo, ma dimezzato

Trincanato: con la Provincia ancora nessun accordo sul restauro



BOLZANO. Conto alla rovescia per il Museo Civico, che riaprirà il 23 novembre in forma ridotta. E' stato allestito il primo piano e la torre. Il Civico era chiuso dal 2003, se si escludono le sporadiche mostre allestite al piano terra. Il Comune ha voluto riaprire le porte e togliere dalla polvere almeno 200 opere delle collezioni, ma sul futuro di tutto il museo non c'è alcuna garanzia. «Con la Provincia la trattativa è ancora ferma», sottolinea l'assessore Patrizia Trincanato. E' iniziato al Museo Civico il conto alla rovescia per l'inaugurazione del 23 novembre. I lavori di preparazione sono ancora in corso. Riaprirà il primo piano con sei sale e in più verrà allestita la torre con accesso alla pedana per una visione panoramica sulla città. 200 oggetti in esposizione scelti tra le diverse collezioni. Tra le novità, le vedute di Bolzano concesse in prestito dall'avvocato Arnaldo Loner, collezionista di opere dal Settecento al Novecento. E' da 11 anni che Bolzano ha perso i contatti con il museo. Problemi legati alle norme di sicurezza ne decretarono la chiusura nel 2003. «Museo in corso» promette da anni lo striscione rosso sulla facciata, diventato a sua volta pezzo da collezione: è la storia dello smog cittadino. Nei mesi scorsi sono stati effettuati i lavori indispensabili di statica e messa a norma degli impianti per consentire la riapertura parziale. «L'alternativa era aspettare il grande cantiere di ristrutturazione e riaprire con il nuovo museo civico», racconta l'assessore alla Cultura Patrizia Trincanato, «ma passeranno anni e il ricordo del museo diventerebbe ancora più sfumato. Già oggi abbiamo una generazione di scolari che non lo hanno mai visitato». Questa settimana ci sarà un incontro tra Trincanato e Sovrintendenza scolastica per discutere proprio della ripresa delle visite al museo: «Presenterò una proposta di percorsi didattici sulla storia della città che comprendono il civico e i luoghi della memoria, a partire dal lager». Patrizia Trincanato parla al futuro e non al condizionale dei lavori di ampliamento e ristrutturazione dell'intero museo civico. Ma a tutt'oggi non è stata sbloccata la trattativa con la Provincia sul co-finanziamento. All'inizio di settembre erano riprese le schermaglie con Palazzo Widmann ma da allora, conferma Patrizia Trincanato, non si è mosso nulla: «Vorrei capire entro l'anno quale sarà il percorso. Il nostro approccio non è cambiato: puntare alla collaborazione, perché ciò andrebbe a vantaggio della città». Per collaborazione la Provincia intendeva lo scambio di palazzi tra museo civico e museo archeologico, dove Ötzi sta stretto. Di fronte al rifiuto comunale, i rapporti si sono irrigiditi e la Provincia non ha voluto discutere la proposta che il museo archeologico potesse condividere alcuni spazi del Civico ampliato per shop, biglietteria e aule didattiche. Durnwalder ha replicato mettendo in chiaro che di finanziamenti si parlerà dopo avere concordato una gestione mista tra Provincia e Comune del museo civico. Intanto il Comune ha ridimensionato il progetto. Gli architetti Christian Schwienbacher e Stefan Hitthaler, vincitori del concorso sull'ampliamento, hanno ultimato il progetto preliminare, riducendolo rispetto all'ipotesi iniziale. I costi preventivati sono passati da 20 a 14 milioni. La scelta di riapertura parziale ha provocato qualche critica. Silvia Spada, direttrice dell'ufficio Servizi museali, che sta lavorando al nuovo allestimento con il direttore del museo Stefan Demetz, sottolinea: «E' una riapertura parziale e provvisoria per ricordare a tutti, politici, cittadini, visitatori, studenti, turisti, che il Museo civico ha una grande storia e bellissime collezioni». Più a lungo resta chiuso, più sarà difficile riaverlo.

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