Rischio povertà per 78 mila altoatesini

In un anno il 45% delle famiglie non riesce a mettere da parte nemmeno un euro



BOLZANO. Oltre 78 mila altoatesini, pari al 16% della popolazione, vivono in una famiglia a rischio povertà, con un aumento di due punti percentuali rispetto al 2003. E il 45% delle famiglie altoatesine in un anno non riesce a mettere da parte neanche un euro. Lo evidenzia l'Astat in "Povertà e deprivazione finanziaria in Alto Adige". I dati riguardano il 2008-2009.
IL RISCHIO POVERTÀ. Si fonda su una distribuzione diseguale dei redditi. A differenza della povertà assoluta, in cui le persone non possono permettersi l'alimentazione necessaria e gli indispensabili beni di consumo, il rischio povertà si verifica quando i redditi familiari, confrontati con i redditi dello stesso contesto socio-geografico, si pongono al di sotto di una determinata soglia. Alcune famiglie manifestano un reddito ridotto, tale da essere considerate a-rischio-povertà. Per poter confrontare i redditi di famiglie con composizione diversa, la situazione reddituale deve essere messa in relazione con il fabbisogno. Il reddito raffrontato al fabbisogno delle famiglie è denominato reddito familiare equivalente. Una famiglia è considerata a-rischio-povertà quando tale reddito si pone sotto al 60% della mediana di tutti i redditi di equivalenza registrati in Alto Adige. Se invece il reddito si posiziona tra il 60% e il 180% della mediana, si tratta di reddito medio, mentre se supera il 180% della mediana si parla di reddito elevato. La soglia del reddito equivalente a-rischio-povertà per le famiglie altoatesine si pone, nel 2008, su un livello di 10.257 euro annui. Le famiglie che non raggiungono tale reddito sono 35.958 (17,9%) e sono quindi a-rischio-povertà; 140.756 famiglie raggiungono un reddito medio (70,1%) e 23.953 famiglie un reddito elevato (11,9%).
PENSIONI. Non considerando nel computo del reddito familiare le pensioni sociali e le prestazioni sociali, emerge come, in questa circostanza, più di un quarto delle famiglie altoatesine (27,4%) si porrebbe al di sotto della soglia a-rischio-povertà. La pensioni sociali e le prestazioni sociali consentono quindi a 18.869 famiglie di superare la soglia.
FIGLI. Il numero di figli è un fattore che influisce significativamente sul rischio di povertà. Il 34,9% delle coppie con tre o più figli a carico rischiano la condizione di povertà. Anche le famiglie monogenitore, composte dal padre o dalla madre e da uno o più figli a carico, rientrano più spesso (29,1%) nella fascia di pericolo rispetto alle altre tipologie familiari. Le coppie con un figlio a carico palesano invece il minore rischio di povertà (2,5%).
ANZIANI. Il rischio povertà delle famiglie che hanno al loro interno almeno un componente di oltre 64 anni è, con il 27,7%, più che doppio rispetto alle altre tipologie familiari (12,7%). La quota di rischio povertà raggiunge il 47,1% nel caso di persone che vivono da sole e hanno oltre 64 anni. Dai dati si evince come gli anziani che vivono con altre persone della stessa famiglia siano meno a rischio povertà rispetto a chi vive da solo.
TANTI, TROPPI. Il dato 2008 evidenzia che 78.441 persone, pari al 16% della popolazione altoatesina, vivano in una famiglia a-rischio-povertà, con un aumento di due punti percentuali rispetto al 2003. Nel confronto europeo, l'Alto Adige si pone in posizione intermedia. Mentre Austria (12,4%) e Germania (15,2%) palesano infatti una quota minore di persone a-rischio-povertà, la media comunitaria della Ue a 25 paesi è pari a 16,1%, molto vicina al valore altoatesino.
DEPRIVAZIONE. Il livello di benessere delle famiglie non è tuttavia esclusivamente riconducibile al livello del reddito ma è anche associato alla possibilità di accedere a determinati beni e servizi ritenuti necessari e desiderabili. In caso di mancato accesso può sopravvenire uno stato di svantaggio sociale per le persone coinvolte. Si parla quindi di deprivazione finanziaria. Una famiglia è considerata deprivata quando, nei 12 mesi precedenti la rilevazione, si è trovata in un qualche momento o in un intero periodo senza la possibilità di procurarsi almeno due degli otto beni e servizi ritenuti basilari. In base a tale definizione, 42.402 famiglie (21,1%) sono classificabili come deprivate finanziariamente.
POVERI DAVVERO. Attraverso la combinazione di deprivazione finanziaria e rischio-povertà sono classificabili quattro tipologie di povertà. La prima è denominata povertà manifesta e si ha quando deprivazione finanziaria e situazione a-rischio-povertà si presentano simultaneamente. In provincia 11.015 famiglie (5,5%) si trovano in tale condizione. La quota di famiglie che si situa in povertà manifesta è più elevata tra le famiglie monogenitore (21,3%) e tra le coppie con tre o più figli a carico (30,1%). Se una famiglia non segnala nessuna delle due condizioni citate, si trova in "nessuna carenza". Due terzi delle famiglie, pari a 133.322 unità, sono ascrivibili a tale condizione.
LA CASA PESA. Dall'analisi per titolo di godimento dell'abitazione principale non emerge nessuna correlazione univoca con il rischio di povertà. Oltre il 60% delle coppie con uno o più figli a carico vive in un'abitazione di proprietà. Tra i single tale quota, pari al 36,6% nel caso di donne e al 46,8% nel caso di uomini, è nettamente inferiore. Le famiglie numerose con tre o più adulti e uno o più figli a carico denotano l'abitazione in proprietà nell'84% dei casi.
NIENTE RISPARMI. Nell'anno 2008 il 45,2% delle famiglie altoatesine non ha messo da parte alcun risparmio. La quota tra le famiglie a-rischio-povertà è di quasi due terzi (65,7%), mentre tra le famiglie con reddito al di sopra della soglia a rischio è del 40,8%. (da.pa)

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